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IN PRIMO PIANO
RIPRISTINATI I PRATI DI CAPANNE
Sono in fase di collaudo i lavori di salvaguardia, ripristino e miglioramento di habitat attuati dall'Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese nei due siti interni al Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, nei terreni di pertinenza di Cascina Merigo e di Cascina Pizzo.
Il bando relativo è stato pubblicato dal Settore Biodiversità e Aree Naturali della Regione Piemonte nel 2016, nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014 – 2020, Misura 4, Operazione 4.4.3 “Salvaguardia, ripristino e miglioramento della biodiversità”. L’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese ha fatto domanda di sostegno e nel 2017 tale domanda è stata ammessa a finanziamento. Entro settembre 2019 è prevista la conclusione dell’intero progetto, anche se la corretta gestione dei cantieri ne permettono la piena attuazione già entro l’anno.
L’importo totale ammesso a finanziamento è stato di € 111.403,50.
Gli interventi, attuati con tecniche di Ingegneria Naturalistica, hanno consentito di recuperare la fisionomia di aree un tempo aperte ed adibite a prato da sfalcio e prato-pascolo, che per effetto dell'abbandono di queste pratiche sono andate incontro alla progressiva invasione e chiusura da parte della componente arborea e arbustiva. Il loro ritrovato assetto è anche funzionale al potenziamento degli habitat e delle specie tutelati dalla Direttiva “Habitat” 92/43/CEE, in particolare i Lepidotteri.
I lavori si sono svolti tra l'autunno scorso e la fine di aprile di quest'anno, secondo un cronoprogramma vincolato al rispetto dei cicli biologici della componente animale e vegetale coinvolte.
I primissimi riscontri della loro riuscita evidenziano una positiva ricaduta in termini di qualità ambientale e, anche se non specifico obiettivo del lavoro, una piacevole resa paesaggistica.
NOTIZIE
LE MINIERE DELL’ORO, TESORI PREZIOSI DI BIODIVERSITA'
Stanno per concludersi le opere di conservazione e valorizzazione dei siti minerari situati all’interno della Zona Speciale di Conservazione (Z.S.C.) “Capanne di Marcarolo”.
L’accesso alle miniere dell’oro attualmente non è consentito, se non per scopi scientifici.
Al termine dei lavori l’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese adotterà un protocollo di regolamentazione del flusso dei visitatori delle miniere, al fine di ottemperare gli obblighi comunitari in materia di conservazione delle specie e degli habitat, secondo cui l’accesso alle miniere sarà consentito soltanto dal 15 Aprile al 15 Ottobre di ciascun anno, previa prenotazione presso il Parco con accompagnamento obbligatorio di una guida autorizzata dall’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese.
Le miniere del Parco fanno capo al vasto complesso delle “Aurifodine”, resti della lavorazione di minerali in epoche antiche che si estendono su un ampio territorio, dalle Valli Piota e Gorzente alla Valle Orba.
Le Aurifodine, riconoscibili per i cumuli di materiale lapideo risultante dai lavaggi dei minerali, sono situate lungo il corso dei torrenti, spesso parzialmente ricoperte da vegetazione.
Nelle ex miniere abbandonate vive il geotritone, specie endemica del nostro Paese, che appartiene al genere Speleomantes strinatii, e alcune specie di chirotteri (pipistrelli) che utilizzano le grotte come siti di svernamento (che sono infatti divenute di importanza regionale), dal mese di Ottobre a quello di Aprile.
IL GEOTRITONE ITALIANO
Il geotritone italiano vive nell’Italia centrosettentrionale ed è presente da pochi metri sopra il livello del mare fino ai 1600 metri.
Il suo habitat è l’interno di grotte e caverne.
Tutti i geotritoni sono caratterizzati dall’assenza di polmoni (la respirazione avviene attraverso la pelle e la mucosa della bocca), occhi prominenti e zampe parzialmente palmate e munite di brevi dita, che permettono una buona presa anche sulle pareti di roccia verticali.
Si nutrono di insetti e larve.
La fecondazione è interna e la femmina depone le uova nelle fessure umide; alla schiusa, i piccoli sono lunghi circa due centimetri e hanno già un aspetto simile a quello degli adulti.
I CHIROTTERI
I chirotteri, comunemente conosciuti come pipistrelli, annoverano un terzo delle specie di mammiferi selvatici terrestri italiani. Negli ecosistemi rivestono l'insostituibile ruolo di principali predatori notturni di insetti. A causa delle alterazioni ambientali provocate dall'uomo, sono divenuti uno dei gruppi faunistici più minacciati.
Il Settore Pianificazione Aree Protette della Regione Piemonte ha attivato un progetto finalizzato alla conservazione dei chirotteri sul territorio piemontese.
Il progetto è coordinato dal CRC (Centro Regionale Chirotteri), costituito presso l'Ente Parco Laghi di Avigliana, ed è aperto alla collaborazione di tutti gli organi che hanno compiti di tutela faunistica, mirando altresì a coinvolgere nelle azioni di tutela gli altri soggetti che, con competenze varie, sitrovano ad affrontare problemi legati alla presenza di chirotterofauna negli ambienti naturali e artificiali della regione.
LE MISURE DI SALVAGUARDIA DELL’ERPETOFAUNA
La Legge Regionale n. 19/2009 e s.m.i., ai fini del raggiungimento della conservazione dell'equilibrio faunistico e ambientale nelle aree protette, ammette alcuni interventi di gestione faunistica le cui modalità e criteri sono stati definiti con apposito Decreto del Presidente della Giunta regionale 24/3/2014, n. 2/R “Attuazione dell'articolo 33 della legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 relativo alla gestione faunistica all'interno delle aree protette”, che ha individuato i principi generali per la gestione faunistica all'interno delle Aree protette regionali.
L'art. 13 del suddetto Regolamento prevede per gli Enti di gestione delle aree naturali protette, singoli o associati, la possibilità di chiedere alla Regione Piemonte il riconoscimento quali Centri di referenza per la gestione di specie animali selvatiche tutelate, in ragione delle specifiche competenze e delle esperienze acquisite.
L'Ente di gestione delle Aree protette dell'Appennino piemontese e l'Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino hanno chiesto al competente Settore regionale l'istituzione di un Centro di referenza per la gestione di specie animali selvatiche tutelate, riferito agli anfibi e ai rettili.
Con D.D. n. 276/A1601A del 25/7/2016 il Responsabile del Settore Biodiversità e Aree naturali della Regione Piemonte ha costituito il Centro di referenza per la gestione di specie animali selvatiche tutelate denominato “Erpetofauna” presso l’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino piemontese, quale Ente titolare del Centro, in associazione con l'Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino.
I suddetti Enti di gestione hanno sottoscritto in data 14/10/2016 apposito Protocollo d’Intesa per l’attuazione delle attività del Centro.
MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLE SEDI DELL'ENTE
Sono in fase di avvio i lavori di manutenzione straordinaria del tetto della sede amministrativa dell’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese e installazione linea vita nella stessa sede amministrativa e nella sede dell’Ecomuseo di Cascina Moglioni in Frazione Capanne di Marcarolo, Bosio (AL) per un importo totale complessivo di € 44.855,76.
L’Ente ha proceduto all’affidamento diretto dei lavori avvalendosi del Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (Me.Pa.) come da Determinazione Dirigenziale n° 89 del 15 Maggio 2018.
Le opere si rendono necessarie in quanto attualmente il manto di copertura risulta deteriorato e non perfettamente ancorato alla sottostante orditura lignea e per ottemperare alla nuova normativa in materia di sicurezza.
Per analogo motivo si provvederà altresì alla messa in opera di linee vita sul tetto dei fabbricati di Cascina Moglioni e presso la sede operativa di Frazione Capanne di Marcarolo (Rifugio Escursionistico “Nido del Biancone”).
Gli interventi previsti sono i seguenti: sistemazione del tetto comprendente la rimozione dell’attuale manto di copertura e della sottostante ondulina, posizionamento di listellatura per areazione con soprastante tavolato in lastre di OBD, telo impermeabilizzante, altra listellatura longitudinale, listellatura trasversale a sostegno delle onduline sottocoppo in fibro-cemento ecologico e posizionamento di nuovo manto di copertura in coppi a doppio strato; per il secondo intervento, la messa in opera di linee vita sul tetto della sede di Bosio e sul tetto dei fabbricati di Cascina Moglioni a Capanne di Marcarolo.
Imminente anche l’inizio dei lavori di manutenzione straordinaria del Rifugio escursionistico “Nido del Biancone – PIT” in Frazione Capanne di Marcarolo, Bosio (AL).
Con la determinazione dirigenziale n° 150/2018 è stato deciso di procedere all’affidamento diretto dei lavori, avvalendosi del Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (Me.Pa.).
Con determinazione dirigenziale n° 166 del 19 Settembre 2018 si è impegnata per l’esecuzione dei lavori la somma complessiva di € 43.702,57, ogni onere incluso.
L’intervento programmato è dettato dalla necessità di ripristinare la piena funzionalità del Rifugio, che attualmente presenta diverse criticità:
infiltrazioni murarie: l’edificio soffre particolarmente per le infiltrazioni d’umido, dovute a un sistema di impermeabilizzazione non sufficiente. Per tale tipo di problematica, verrà realizzata una trincea drenante che garantirà un’azione di protezione della struttura muraria, che sarà così libera dalle infiltrazioni.
infiltrazioni acque meteoriche: il tetto dell’edifico non garantisce la dovuta protezione ai fenomeni atmosferici. Per ovviare a questo problema la maniera più valida per riportare i locali del Rifugio in condizioni di salubrità è quella di rendere efficace il sistema di copertura grazie all’adozione di una copertura in tegole marsigliesi.
manutenzione del sottotetto: va reso agevole l’accesso al sottotetto, ora possibile solo tramite una botola dalle dimensioni insufficienti. L’unico intervento possibile in questo caso sarà la realizzazione di una nuova botola di adeguate dimensioni, in una zona priva di impedimenti e di facile raggiungimento.
scala: la scala che porta al piano inferiore necessita di una copertura, per evitare i rischi connessi alla scivolosità dei gradini bagnati; inoltre, il montascale presente è costantemente esposto alle intemperie e quindi è facile ai malfunzionamenti. Per ovviare a tali problematiche, si è pensato di realizzare una tettoia in legno coperta con tegole marsigliesi.
facciata: è necessario intervenire per ripristinare l’omogeneità dell’intonaco, attraverso un intervento di risanamento della facciata con scrostamento degli intonaci e lavaggi accurati per rimuovere il salino residuo.
area esterna: è in progetto la sistemazione dell’area esterna all’edificio, per ampliare l’offerta di ospitalità verso gli escursionisti. In particolare, la recente acquisizione da parte dell’Ente del terreno sottostante l’edificio, unitamente alla crescente richiesta di alternative in ottica di ospitalità, ha portato all’ipotesi della realizzazione di un’area per la sosta delle tende.
SCUOLA DI DISEGNO NATURALISTICO “IL PENNELLO”: QUANDO NATURA E ARTE SI INCONTRANO
Abbiamo posto alcune domande alla Prof.ssa Lucilla Carcano, organizzatrice e docente della Scuola di disegno naturalistico “Il Pennello” presso la sede operativa dell’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, a Lerma.
Quando si sono tenuti i corsi?
I corsi si sono tenuti da Aprile a Settembre. In Luglio e Agosto la scuola si è spostata dalla sede di Lerma all’Ecomuseo di Cascina Moglioni, dove gli allievi e la docente si sono cimentati con il disegno naturalistico “en plein air”. L’idea è che si possa evolvere attraverso la pratica e la dedizione, partendo dalla rappresentazione di foglie, frutti e fiori di piante per poi arrivare un giorno a saper rappresentare un paesaggio naturale reale. Insieme all’aspetto dell’apprendimento di tecniche di disegno naturalistico, vi sono gli aspetti altrettanto importanti dell’educazione ambientale agli adulti, veicolata anche attraverso tali corsi.
Qual è la caratteristica peculiare dei corsi?
La caratteristica peculiare dei corsi è che ho portato agli allievi, di volta in volta, delle specie vegetali legate alla stagione (ad es. a Settembre i funghi o le bacche), da rappresentare con disegno a mano, acquerello o altre tecniche, ma rigorosamente dal vero e non in fotografia. Le persone che hanno partecipato la prima volta, per la maggior parte dei casi sono tornate, dimostrando un sempre maggiore entusiasmo per le tecniche che mano a mano apprendevano. C’è stata anche una famiglia con un bambino di 9 anni.
Progetti per il futuro?
Mi piacerebbe proporre agli allievi anche altri soggetti da rappresentare, come ad esempio gli animali. Anche se ciò può essere un po’ più complicato da gestire, porterebbe un valore aggiunto alla Scuola e sarebbe di sicuro impatto e suggestione emotiva per tutti.
Un bilancio di questa esperienza nel 2018?
Sono soddisfatta di questo primo anno della scuola “Il Pennello”, sia perché ha visto un’evoluzione nell’apprendimento degli allievi, unitamente ad un accrescersi della passione per tale disciplina, sia perché i corsi hanno rappresentato una valida occasione di collaborazione con l’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese. Non ultimo, l’aspetto umano delle “buone relazioni” che si sono instaurate attraverso la partecipazione attiva ai corsi e che si stringono e mantengono nel tempo, grazie alla condivisione di momenti profondi che riescono ad intrecciare le diverse sensibilità.
La docente ha aperto anche una pagina Facebook per poter raggiungere anche i ragazzi tra i 15 e i 19 anni.
APPUNTAMENTI
Domenica 7 ottobre
POLENTATA SUL TOBBIO
Organizzata dal CAI sezione di Ovada
Domenica 14 ottobre
CASTAGNATA AL MULINO NUOVO
Organizzata dal CAI sezione di Ovada
Domenica 14 ottobre
ESCURSIONE SUI FUNGHI - Riconoscimento e proprietà
Accompagna prof. F. Orsino (Ricercatore UNIGE collaboratore del Parco) con i guardiaparco
Ritrovo: 0re 9.30 Cascina Foi - Capanne di Marcarolo (Bosio AL)
Richiesta : 5,00 €/partecipante
Referente: guardiaparco Giacomo Gola (cell 335.6961784; e mail
giacomo.gola@areeprotetteappenninopiemontese.it)
SCOPRI PIEMONTE PARCHI
Aree Protette Appennino Piemontese
Ecomuseo Cascina Moglioni
www.areeprotetteappenninopiemontese.it
sede operativa
via G.B.Baldo, 15 - 15070 Lerma (AL)
tel 0143-877825
e-mail info@areeprotetteappenninopiemontese.it
sede amministrativa
via Umberto I, 32/a - 15060 Bosio (AL)
tel/fax 0143-684777
e-mail areeprotetteappenninopiemontese@ruparpiemonte.it
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