Oggi nell'Appennino

Chiamiamole col loro nome

 

Sui massi dei torrenti del Parco, tra giugno e settembre, non è difficile scorgere due libellule di medie dimensioni (4-5 cm di lunghezza) e dalla caratteristica colorazione giallo nera del corpo e blu – verde degli occhi.
Si tratta di Onychogomphus uncatus (foto sopra) e di Onychogomphus forcipatus (foto sotto)

Sono libellule relativamente abbondanti la cui identificazione non pone particolari problemi all’attento osservatore.

Vediamo come riconoscerle, facendoci aiutare dalle potenzialità offerte dalla macrofotografia.

Per iniziare dobbiamo essere in grado di scartare specie simili ma con caratteristiche e abitudini molto diverse.
Cordulegaster boltonii (foto sotto), analogamente all’affine Cordulegaster bidentata, ha colorazione simile, il nero dell’addome, però, prevale sul giallo, a differenza di quanto avviene per i Nostri.

Le specie appartenenti al genere Cordulegaster hanno dimensioni una volta e mezzo quelle del genere Onychogomphus sono cacciatrici instancabili  e pattugliano senza posa il loro territorio, volando a diversi metri d’altezza dal terreno, allontanandosi spesso dai corsi d’acqua. Le specie del Genere Onychogomphus, invece, praticano una caccia radente il greto dei fiumi e sovente si posano con le ali ripiegate in maniera caratteristica verso il basso.

Tutte le altre specie di libellule possono essere facilmente scartate perché non hanno gli occhi nettamente separati tra loro come nei Gomphidae (la famiglia cui appartengono le specie qui illustrate).

In realtà è presente, anche se molto rara, una seconda specie che potrebbe essere scambiata con un Onychogomphus sp. (sp. sta ad indicare tutte le specie del Genere): Gomphus vulgatissimus (foto sotto). La potremo distinguere però, come tutte le specie del suo Genere, per la presenza di una banda chiara che attraversa longitudinalmente la parte superiore dell’addome.

Veniamo però adesso alle differenze tra Onychogomphus uncatus e Onychogomphus forcipatus .

Proviamo a metterle a confronto evidenziando le parti che più aiutano a distinguerle tra loro.

Gli occhi di Onychogomphus uncatus (foto sotto) sono più spesso di un blu vivido; il torace è attraversato da linee nere non interrotte; il vertex, cioè il trapezio tra la fronte e gli occhi è nero senza parti gialle.

Gli occhi di Onychogomphus forcipatus (foto sotto) sono di un colore meno intenso, più ceruleo che blu e danno sul verde nella parte in alto; il torace è attraversato da bande nere più sottili e la banda centrale risulta essere interrotta: ne risulta un’ampia area gialla al centro.

Inoltre in Onychogomphus forcipatus il vertex non è completamente nero ma ha un po’ di giallo nella parte centrale (foto sotto).

Altra caratteristica che permette di differenziare le due specie è il triangolo anale, quella parte costituita da 3 o 4 cellule che sta alla base dell’ala posteriore.
In Onychogomphus uncatus ha, di solito, 4 cellule mentre in Onychogomphus forcipatus ne ha più spesso 3 (anche se alcuni soggetti hanno il campo anale a 4 cellule).

Sotto un particolare delle 4 cellule che costituiscono il triangolo anale di Onychogomphus uncatus.

Altra elemento discriminante, come in molte libellule uno dei più certi, è la forma dei cerci (chiamati anche ‘appendici anali’, sono quelle pinze poste sull’ultimo segmento addominale che servono a tenere le femmine durante l’accoppiamento) nei maschi.

In Onychogomphus uncatus è ad arco regolare e presenta un dente rivolto all’indietro, verso l’addome (foto sotto).

In Onychogomphus forcipatus , pur avendo forma arquata, ha un angolo brusco verso il terzo terminale, il quale è munito, all’apice, di un’appendice appuntita rivolta verso l’alto (foto sotto).



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