Zerynthia cassandra
Zerynthia cassandra è una farfalla appartenente alla famiglia dei Papilionidae – la famiglia del Macaone e del Podalirio – protetta (col nome di Zerynthia polyxena, vigente sino al 2009) dall’Unione Europea (Allegato IV della Direttiva Habitat) e dalla Convenzione di Berna (Appendice II).
Zerynthia cassandra, che da qui chiameremo più semplicemente “Zerintia”, è stata differenziata da Zerynthia polyxena su basi genetiche e morfologiche: le appendici (armature) genitali dei maschi (si notano nella foto sopra, in fondo all’addome e nel particolare ingrandito sotto) sono particolarmente appuntite a mo’ di pinza mentre in Zerynthia polyxena hanno un contorno meno caratteristico.
La Zerintia ha una sola generazione annuale e gli adulti volano per pochi giorni o al massimo alcune settimane, all’inizio della primavera (nel Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo tra metà aprile e metà maggio).
Le femmine della Zerintia si incontrano spesso posate sulla piante nutrice della larva, l’Aristolochia rotunda.
Nella foto sopra si nota una femmina di Zerintia con l’addome ripiegato sulla pagina inferiore di un’Aristolochia mentre depone un uovo.
Le uova di Zerintia, dapprima bianche e poi tendenti al grigio perla nei giorni precedenti la schiusa, misurano meno di un millimetro e spesso per individuarle è necessario cercare nel margine inferiore della lamina fogliare delle Aristolochie.
L’immagine sotto mostra una fase dell’accoppiamento.
La schiusa delle uova avviene dopo alcune settimane dalla deposizione e i primi stadi larvali misurano pochi millimetri. I bruchi appena nati possono mostrarsi molto chiari, quasi diafani, per poi tendere al marrone scuro nerastro.
Il bruco, col crescere, sviluppa i tubercoli che, solitamente, in Zerynthia cassandra sono monocromi, arancio.
Il futuro della Zerintia è legato alla presenza della sua pianta nutrice, l’Aristolochia che, a sua volta, ha bisogno di margini di prati o radure dove lo sfalcio non viene praticato regolarmente tutti gli anni o, meglio, dove viene posticipato alla tarda stagione estiva, quando le larve si sono già nutrite e hanno già fatto la metamorfosi verso lo stadio di crisalide.
Il Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo e il Sito d’Interesse Comunitario omonimo ospitano una numerosa popolazione di Zerintia, rifugiata in alcuni fazzoletti di prati e di pascoli frutto del lavoro di generazioni e generazioni di contadini.
La sfida, oggi, è anche quella di conservare questa ricchezza ambientale che, senza un ulteriore e mirato intervento umano, rischia davvero di scomparire.
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