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Trasmesso il “Piano Locale Dedicato” per la gestione dell’ibridazione lupo-cane

Dopo il periodo di consultazione dal 1° all’11 di aprile, l’ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese ha trasmesso al coordinatore del progetto europeo Life WolfAlps EU il “Piano Locale Dedicato” per la gestione dell’ibridazione antropogenica lupo-cane nella popolazione del corridoio appenninico piemontese elaborato mediante una procedura decisionale partecipata, in sinergia con le competenti Autorità di governo, Istituzioni e Organi tecnici nazionali e regionali, che ha coinvolto i portatori di interessi del territorio nel periodo tra febbraio e marzo 2022.

La presenza di ibridi nelle Aree Protette dell’Appennino Piemontese

Nel corso delle attività di monitoraggio del lupo condotto dall’Ente di gestione delle Aree Protette Appennino Piemontese, con il coordinamento tecnico-scientifico della dott.ssa Francesca Marucco, grazie al finanziamento della Regione Piemonte – Settore Biodiversità e Aree naturali con i fondi del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 Operazione 7.1.2 nell’ambito del più ampio progetto PANTA (Pianificazione Aree Naturali in Territorio Appenninico), è stato possibile documentare la presenza di potenziali individui ibridi lupo-cane.

La zona interessata si trova nella porzione Sud-Ovest della Provincia di Alessandria nei comuni di Morbello e Ponzone e all’interno della ZSC IT1180017-Bacino del Rio Miseria, la cui gestione è affidata all’Ente di gestione Aree Protette Appennino Piemontese. 

lupo femmina “alfa” chiara

Il Piano Locale Dedicato per la gestione dell’ibridazione antropogenica lupo-cane nella popolazione del corridoio appenninico piemontese

Il Piano Locale Dedicato costituisce il documento di riferimento operativo, nell’ambito del Progetto Life WolfAlps EU, per condividere gli indirizzi gestionali per la conservazione genetica del lupo a livello della popolazione locale  del corridoio ecologico dell’Appennino piemontese, in continuità con la popolazione alpina.

In riferimento quindi al contesto di competenza dell’Ente di Gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, vengono individuati obiettivi, azioni, procedure, materiali, metodi, delle diverse fasi dell’intervento di gestione degli ibridi nel territorio della Provincia di Alessandria.

Le azioni previste dal “Piano Locale Dedicato” nel territorio delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese

Il “Piano Locale Dedicato” prevede prioritariamente la neutralizzazione del potenziale riproduttivo degli ibridi lupo-cane attualmente documentati attraverso documentazione fotografica (fototrappolaggio) e le analisi genetiche svolte dal Laboratorio dell’Area per la Genetica della Conservazione BIO-CGE dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in Provincia di Alessandria nel territorio dell’acquese.

Gli animali catturati temporaneamente saranno dotati di collare GPS al fine di ottenere importanti informazioni sulle dinamiche della popolazione grazie al monitoraggio con tracciatura satellitare.
Nell’ambito dell’Azione C5 del progetto Life WolfAlps EU in capo all’ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese è stato individuato l’obiettivo primario della cattura della femmina riproduttrice del branco, al fine rimuovere la componente riproduttiva e limitare la nascita di nuove generazioni di animali ibridi. 

Area di attuazione del Piano Locale Dedicato

Metodi di manipolazione, cattura, prelievo, marcaggio o detenzione

Al fine di attuare la prima cattura sperimentale, l’ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese ha sottoscritto una apposita convenzione con il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. Tutte le catture e la manipolazione degli animali trappolati saranno eseguite esclusivamente da un team di tecnici esperti composto dal personale del Parco Nazionale. Il team di cattura sarà costituito da almeno un medico veterinario e due tecnici di comprovata esperienza nell’ambito di precedenti attività di cattura realizzate nel territorio del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano o in altre aree protette nazionali ai quali si aggiungeranno un tecnico junior e un veterinario junior. Obiettivo secondario dell’Azione C5 è infatti anche quella di formare sul campo una squadra operativa in Regione Piemonte per la cattura o il recupero di individui di lupi o ibridi qualora si presentasse la necessità di intervenire (animali feriti, malati, eccessivamente confidenti ecc.). 

Ogni animale catturato sarà sedato dal medico veterinario mediante idonea miscela di farmaci, secondo i protocolli impiegati in passato dallo staff di cattura del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga durante la cattura di lupi ed ibridi avvenuta nel Progetto LIFE M.I.R.Co-lupo e nelle operazioni di gestione di esemplari di lupo rinvenuti in difficoltà 

La liberazione dell’animale sterilizzato avverrà, in ogni caso, in tempi compatibili con la sua piena ripresa, e nei pressi del luogo in cui è avvenuta in precedenza la cattura. 

Il ricorso alla sterilizzazione e al rilascio in natura degli animali nei pressi della località di cattura, consentirà un rapido reinserimento nel branco di appartenenza limitando i rischi associati alla rimozione permanente degli animali ed in particolare alla possibilità che individui ibridi si trasferiscano in altre aree. Numerose esperienze di telemetria satellitare condotte in Italia, tra le quali anche i 21 individui catturati nel corso del progetto LIFE MIRCO-lupo, e all’estero, mostrano infatti un rapido riassociamento degli individui catturati ai branchi di origine, qualora facciano stabilmente parte di un branco. 

Presentata la richiesta di autorizzazione per la prima cattura sperimentale 

Il “Piano Locale Dedicato” per la gestione dell’ibridazione antropogenica lupo-cane nella popolazione del corridoio appenninico piemontese è stato allegato alla richiesta di autorizzazione alla cattura, neutralizzazione riproduttiva e successivo rilascio di ibridi lupo-cane, in deroga alle disposizioni di cui agli articoli 8, 9 e 11 del DPR 357/97, presentata dal Settore Sviluppo Sostenibile, Biodiversità e Aree naturali della Regione Piemonte al Ministero della Transizione Ecologica Direzione Generale per il Patrimonio Naturalistico e all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

L’ibridazione con il cane minaccia la conservazione del lupo 

L’ibridazione tra lupo e cane viene oggi riconosciuta come una reale minaccia alla conservazione lupo e in particolare della sottospecie appenninica (Canis lupus italicus) ed è fonte di allarme all’interno della comunità scientifica. 

La relazione affiliative tra lupo e cane può portare infatti alla compromissione dell’identità genetica del lupo, rischiando di condizionarne l’ecologia, la morfologia, il comportamento, e gli adattamenti, nonché i suoi valori socioculturali e di conservazione. 

L’ibridazione tra lupo e cane è un fenomeno da imputarsi principalmente a fattori antropici, a seguito della rimozione, spesso accidentale e non voluta, delle barriere ecologiche tra popolazioni solitamente distinte. 

Una delle maggiori cause del fenomeno, come sottolineato dal Piano d’azione nazionale per la conservazione del lupo, è la presenza di cani vaganti o randagi in aree montane e rurali. 

La prole ibrida nata dall’incrocio tra lupo e cane è feconda ed in grado di reincrociarsi con gli individui selvatici; per questo sono necessari interventi tempestivi ed efficaci, messi in opera dopo un’attenta valutazione dello stato di avanzamento del fenomeno. 

A livello europeo, la mitigazione dell’ibridazione tra cane e lupo è promossa da precise legislazioni comunitarie quali la Direttiva “Habitat” 92/43/CEE e la Convenzione di Berna (Raccomandazione n. 173/2014). Agli Stati Membri firmatari della Convenzione di Berna è esplicitamente raccomandato di implementare il monitoraggio e la gestione degli ibridi, anche attraverso la loro rimozione dal contesto naturale per impedirne la riproduzione, in quanto grave minaccia alla conservazione della specie selvatica.

cucciolo di lupo – foto Francesca Mantero

Il Progetto Europeo Life WolfAlps EU

Il progetto LIFE WOLFALPS EU, di durata quinquennale (2020-2024), si sviluppa attraverso la realizzazione di numerose azioni concrete di conservazione della specie lupo finalizzate a migliorare la coesistenza fra il lupo e le persone che vivono e lavorano sulle Alpi, costruendo e realizzando soluzioni condivise insieme ai portatori di interesse, per garantire la conservazione a lungo termine del lupo sulle Alpi. 

In particolare, le azioni A6 e C5 del Progetto LIFE WOLFALPS EU prevedono il controllo dell’ibridazione attraverso l’identificazione e la rimozione degli animali in aree autorizzate. 

Il supporto tecnico-scientifico per l’attuazione di un piano di neutralizzazione riproduttiva dei soggetti ibridi è rappresentato dalle “Linee guida per la gestione degli ibridi lupo-cane nelle Regioni alpine” elaborate nell’ambito del Progetto LIFE WolfAlps EU – AZIONE A6 (AA.VV. 2021), facendo riferimento alle “Linee Guida per la gestione dell’ibridazione tra lupo e cane”   redatte nell’ambito del Progetto europeo Life IbriWolf e alle Linee Guida sottoscritte dalla Commissione Europea redatte per la gestione delle popolazioni dei grandi carnivori (Guidelines for Population Level Management Plans for Large Carnivores; Key actions for Large Carnivore populations in Europe)

Il progetto LIFE WOLFALPS EU coinvolge complessivamente quattro Paesi alpini: Italia, Francia, Austria e Slovenia. Nel territorio italiano di progetto, rientra anche l’Appennino Ligure-Piemontese, nelle sue vesti di importante corridoio ecologico per la popolazione alpina di lupo. 

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Piano locale dedicato per la gestione dell’ibridazione antropogenica lupo-cane nella popolazione del corridoio appenninico piemontese