PRESENTAZIONE DEI DATI DI MONITORAGGIO DEL LUPO SULL’APPENNINO PIEMONTESE – 23 settembre 2020 a Lerma (AL)
Mercoledì 23 settembre alle ore 10.00 l’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese ha presentato in diretta sul proprio canale YouTube “Appennino Piemontese” il quadro dei risultati del monitoraggio standardizzato del lupo (2018-2020) per il territorio della provincia di Alessandria, attuato secondo metodologie scientifiche.
Presenti i partner del Network lupo Alessandria : l’ Ente di Gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, in qualità di soggetto coordinatore, l’Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese – alessandrino, i Carabinieri-Forestali (CF), la Provincia di Alessandria, l’ASL Servizio Veterinario, il CAI (Club Alpino Italiano), le GEV della Provincia (Guardie Ecologiche Volontarie), l’AIGAE (Associazione Italiana Guardie Ambientali Escursionistiche), l’Associazione La Ventura e alcuni volontari.
La dott.ssa. Francesca Marucco, coordinatore tecnico-scientifico del monitoraggio, ha illustrato prima i dati storici di presenza del lupo sul territorio appenninico, dal 2004 fino al 2012 quando erano documentati 3 branchi di lupo tra la Val Borbera e il Parco delle Capanne di Marcarolo, nell’ambito del progetto regionale “Lupo Piemonte” per arrivare, dopo una interruzione di diversi anni, al monitoraggio del 2018-2019 in cui, grazie a finanziamenti derivanti da misure di mitigazione previsti dalle norme per la realizzazione di alcuni interventi sul territorio da parte di ditte private, l’Ente ha potuto raccogliere importanti dati di presenza su tutto il territorio provinciale.
Il monitoraggio è stato organizzato mediante transetti standard distribuiti nei territori montani e collinari di tutto l’Appennino piemontese con la raccolta di segni di presenza (escrementi per le analisi genetiche, carcasse, etc.) e rilevamenti “opportunistici”, ovvero senza transetti sistematici, nelle aree collinari e nelle aree di pianura lungo il Po e lo Scrivia. Il tutto coadiuvato da immagini ottenute con fototrappole distribuite sul territorio.
L’elaborazione dei dati di monitoraggio 2018-2020 del lupo, mettendo in relazione tutti i dati raccolti, dalle analisi genetiche, ai lupi morti recuperati, alle foto dirette o ottenute da fototrappole, ha portato alla stima di 9-10 branchi stabili sul territorio montano e collinare dell’Appennino piemontese. Il territorio montano della provincia di Alessandria è oramai totalmente occupato stabilmente e la popolazione è cresciuta quindi lentamente dal 2012 ad oggi con circa un branco all’anno, ed i primi segni di presenza di lupo sono stati documentati nelle zone di pianura e lungo fiume.
L’Ente diffonderà a breve la relazione tecnica conclusiva “LA PRESENZA DEL LUPO IN PROVINCIA DI ALESSANDRIA 2018-2020” che sarà pubblicata sul sito istituzionale delle aree protette dell’Appennino Piemonte e sulla rivista Piemonte Parchi del Settore Biodiversità e Aree Naturali della Regione Piemonte.
Al termine della presentazione del Report Lupo si è svolto un incontro del Network Lupo: la rete di enti, istituzioni, associazioni, volontari coinvolti nelle prossime sessioni di monitoraggio della provincia di Alessandria, che inizieranno ad ottobre, nell’ambito del primo monitoraggio nazionale del lupo coordinato da Ispra in collaborazione con il progetto europeo Life Wolf Alps EU. Parteciperanno nuovamente con rinnovato impegno: l’ Ente di Gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, in qualità di soggetto coordinatore, l’Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese – alessandrino, i Carabinieri-Forestali (CF), la Provincia di Alessandria, gli ATC (Ambito Territoriale di Caccia); l’ASL Servizio Veterinaria, il CAI (Club Alpino Italiano), le GEV della Provincia (Guardie Ecologiche Volontarie), l’AIGAE (Associazione Italiana Guardie Ambientali Escursionistiche), l’Associazione La Ventura e alcuni volontari.
Danilo Repetto, Presidente dell’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino piemontese, ha dichiarato: “Ringrazio la dott.ssa Marucco per il prezioso resoconto del lavoro in questi anni svolto sul territorio dell’Appennino Piemontese ma anche a livello regionale e nazionale. Ringrazio tutti i partecipanti al Network Lupo che hanno preso parte al progetto. E voglio ringraziare anche la Regione Piemonte Assessorato Parchi ed in particolare il Settore Biodiversità e Aree Naturali che ha dato un forte impulso alla ricerca sul territorio appenninico individuando presso le Aree Protette dell’Appennino Piemonte l’Ente associato al Centro Grandi Carnivori della Regione Piemonte che ha sede presso le Aree Protette delle Alpi Marittime.
Il lupo ha quindi ricolonizzato completamente il nostro territorio montano e ora incomincia ad essere osservato anche in collina e in pianura soprattutto lungo i fiumi. L’attività di monitoraggio, quindi, basata su presupposti scientifici, è molto importante per la programmazione di azioni concrete sul territorio.
Le Aree Protette dell’Appennino Piemontese sono attualmente anche partner nel nuovo progetto Life Wolf Alps EU – che vede coinvolti quattro Paesi alpini: Italia, Francia, Austria e Slovenia con il coinvolgimento del corridoio ecologico dell’Appennino ligure-piemontese.
Il budget economico destinato al nostro territorio è di circa 300 mila euro e sarà utilizzato in minima parte per il monitoraggio, e principalmente per interventi sul territorio, con acquisto di sistemi di prevenzione e azioni ecoturistiche, didattiche, di educazione ambientale e di comunicazione.