Attività Ecomuseo Cascina Moglioni

Per la Giornata della Memoria

In occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio 2025 viene pubblicata una breve riflessione ispirata dal libro “Quattro ore nelle tenebre” di Paolo Mazzarello (Bompiani, 2016).

Nel grande libro della storia del primo Novecento, tra gli orrori della guerra e dei regimi totalitari si leggono, di tanto in tanto, pagine scritte da persone di straordinaria forza che, opponendosi alla barbarie nazi-fascista, rischiarono la propria vita a difesa dei perseguitati.

Secondo il Talmud, chi salva una vita, salva il mondo intero perché l’essere umano, nella sua unicità, rappresenta l’intero universo, un sol uomo è uguale all’insieme della creazione.

Giusti tra le Nazioni sono donne e uomini, come Don Luigi Mazzarello, che, guidati da questo imperativo morale, mantennero vivi, in tempi bui, i principi fondamentali su cui si costituì, al termine del secondo conflitto mondiale, la società civile; sono donne e uomini che non considerarono la loro vita più importante di quella degli altri, riconoscendo ad ogni individuo valore e dignità; sono donne e uomini che lasciarono in eredità alle generazioni future un esempio concreto e costruttivo della grandezza della civiltà umana.

E se è possibile – e il Giorno della Memoria ne è testimonianza positiva – trarre un insegnamento dalle macerie di quel terribile periodo, è altresì necessario attualizzare le esperienze di questi grandi della storia.

Ecco, allora, l’importanza di riscoprire il valore intrinseco di ogni essere umano e la forza delle tante persone comuni che, insieme, possono contribuire, oggi come allora, alla costruzione di un mondo migliore.

In occasione della Giornata della memoria, vorremmo pertanto riproporre la lettura di Quattro ore nelle tenebre di Paolo Mazzarello, opera da cui è stata tratta anche una coinvolgente pièce teatrale intitolata Questo è un uomo, questa è una donna di Ian Bertolini.

La vicenda narrata si svolge durante gli anni terribili della seconda guerra mondiale, non lontano dalla Benedicta, luogo tristemente noto per l’eccidio della primavera del 1944 e ha come protagonista Don Luigi Mazzarello, parroco del Santuario della Rocchetta di Lerma, proclamato Giusto tra le Nazioni nel 2012 per aver salvato, ospitandoli nella sua canonica, due coppie di ebrei, costretti a fuggire dalla violenze nazi-fasciste. 

Quattro ore nelle tenebre è una testimonianza di grande coraggio e di solidarietà umana, raccontata con partecipazione e, al contempo, con efficace precisione storica, nella quale gli eventi particolari si intrecciano con quelli internazionali del tempo a dimostrazione di quanto i gesti e le scelte del singolo possano fare la differenza e di quanto la salvezza del singolo dipenda dalla salvezza dell’altro. Quando scese il buio, ognuno cercò di contrastarlo come poteva. Tutti avevano una loro luce, ma non per tutti fu sufficiente a vedere nell’oscurità. Quando la sorte tirò i suoi dadi e decise che alcune creature fossero diverse, e che bisognasse eliminarle, considerarle non pienamente umane, qualcuno riuscì a gettare uno sguardo più lontano, a vedere nell’altro se stesso e a provare compassione per la sua sorte.

“Quattro ore nelle tenebre” di Paolo Mazzarello (Bompiani, 2016)

Monferrato, 1943. Lisa Vita Finzi ed Enrico Levi, zio del futuro scrittore Primo Levi, fuggiti da Genova in campagna allo scoppio della guerra, dopo l’8 settembre capiscono di non essere più al sicuro tra le mura del palazzo dei Martinenghi dove si erano trasferiti all’inizio del 1941. Con una coppia di amici cercano rifugio a Lerma nell’antico santuario della Rocchetta, dove da qualche anno è approdato uno strano prete, don Luigi Mazzarello. Intelligente, affascinante e dal passato turbolento, don Luigi riuscirà con abilità a resistere alle intimidazioni dei nazifascisti e a salvare la vita dei suoi protetti ebrei, mentre nei monti circostanti infuria una delle peggiori stragi nazifasciste del nostro paese, l’eccidio della “Benedicta”, che portò all’uccisione di 147 partigiani e alla deportazione in Germania di molti altri giovani. “Quattro ore nelle tenebre” ricostruisce questa vicenda drammatica, una delle tante piccole luci che si accesero nel momento più cupo della storia.