Appennino News

Progetto didattico “Pensare come una montagna”

Nell’ambito delle attività di educazione ambientale, organizzate dall’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino piemontese – Ecomuseo di Cascina Moglioni, presso il Liceo economico sociale dell’Istituto “Santa Caterina” di Ovada, si è tenuta una lezione partecipata dal titolo “Pensare come una montagna”. 

L’idea centrale dell’incontro, che si inseriva in una più ampia proposta didattica, è stata quella di interrogarsi sulla necessità di adottare nuovi modelli etico-giuridici, indispensabili per fronte alla crisi climatica e alle numerose e imminenti sfide di carattere ambientale, disposizioni su cui diverse istituzioni internazionali stanno già lavorando. 

Il concetto di Environmental Personhood (personalità ambientale), che consiste nel considerare gli elementi naturali persona giuridica, in effetti si sta sempre più diffondendo con dei risvolti normativi interessanti come l’ormai noto caso del Mar Menor in Spagna.

A guidare questa riflessione, sono state, insieme ad alcuni riferimenti legislativi, le opere di Aldo Leopold e Stefano Mancuso. Già nel 1948 Aldo Leopold in un suo celebre libro, “A Sand County Almanac – and sketches here and there” (tradotto in italiano con il titolo “Pensare come una montagna – A Sand County Almanac”), scriveva infatti che dopo un’etica fondata sulla relazione prima tra singoli e poi tra individuo e società, condizioni imprescindibili per la nascita delle prime forme di democrazia, bisognava prevedere, come possibilità evolutiva e necessità ecologica, un’estensione a un terzo elemento: la Terra, con gli animali e le piante che vi crescono. Un armonioso equilibrio tra gli esseri viventi e il Pianeta, che riflette quanto la scienza in questi ultimi anni sta dimostrando esistere anche in natura. Dagli studi condotti da ricercatori di fama internazionale, emerge chiaramente il fatto che, oltre alla selezione naturale e all’adattamento, vi sono altre strategie atte alla conservazione delle specie, comportamenti che non si fondano sulla competizione, ma sullo scambio e sul sostegno reciproco, come dimostrano le interazioni micorriziche, un sistema sotterraneo esteso e silenzioso, capace di mettere in relazione molteplici organismi.

In occasione dell’incontro, prendendo spunto da “La Nazione delle piante” di Stefano Mancuso, scienziato e divulgatore che in questo ambito ha dato un importante contributo, gli studenti hanno inoltre preparato alcuni articoli per una loro “Nuova Costituzione”, incentrata sulla valorizzazione e sul rispetto delle persone e dell’ambiente, la regola d’oro per un futuro migliore per l’umanità.

Classe III 

Art . 1
La Nazione delle piante, in quanto tutrice di queste ultime, ne vieta l’eliminazione per scopi personali.

Art. 2 
Le piante hanno il diritto alla vita indipendentemente dalla loro capacità di recare danni.

Art. 3
Le piante hanno il diritto di generare nuove forme di vita.

Classe IV 

Art. 1 
Gli esseri viventi si impegnano a promuovere la conservazione della biodiversità vegetale, proteggendo le specie autoctone e prevenendo la deforestazione e la distruzione degli habitat naturali. Le azioni pubbliche e private devono essere conformi a politiche di gestione sostenibile delle risorse vegetali. 

Art. 2
Tutte le piante hanno pari dignità ecologica e sono eguali davanti alla natura, senza distinzione di specie, di colore, di foglie, di altezza, di habitat, di tipo di radici o capacità di fotosintesi. E’ compito della Nazione delle piante rimuovere gli ostacoli di ordine ambientale e climatico, che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza delle piante stesse, impediscono il pieno sviluppo della loro crescita e l’effettiva partecipazione all’ecosistema

Classe V

Art. 1 
Le piante hanno il diritto fondamentale alla vita e alla protezione, in quanto costituiscono la base della biodiversità e del ciclo naturale della terra. Devono essere protette da pratiche agricole e industriali distruttive che ne mettono a rischio la sopravvivenza.

Art . 2
Le piante hanno il diritto di crescere in un ambiente sano, libero da contaminazioni chimiche o industriali. Questo diritto è strettamente collegato alla loro funzione ecologica, poiché le piante non solo contribuiscono alla purificazione dell’aria, ma sono anche essenziali per mantenere un clima stabile e bilanciare i gas serra dell’atmosfera.

Art . 3
Le piante non devono essere considerate semplicemente come risorse economiche o merce. E’ necessario riconoscere il loro ruolo intrinseco negli ecosistemi, rispettando la loro capacità di sostenere la vita in tutte le sue forme. Questo diritto implica la necessità di promuovere modelli di agricoltura sostenibile e sistemi di produzione che rispettino i ritmi naturali di crescita e rigenerazione.