Visita alle miniere d’oro e alle aurifodine del Parco Capanne di Marcarolo – domenica 13 ottobre 2024
L’ultima data del 2024 per le visite, aperte al pubblico, delle miniere d’oro ed delle aurifofine del Parco Capanne di Marcarolo, in località Laghi della Lavagnina (Casaleggio Boiro AL), sarà domenica 13 ottobre 2024
Sarà possibile organizzare di nuovo le visite da parte di gruppi organizzati, anche su prenotazione, a partire dal 15 aprile del prossimo anno.
Programma di massima dell’ escursione
Il ritrovo è in mattinata a Casaleggio Borio, davanti al bar, e successivamente ci si trasferisce con mezzi propri nei pressi dei Laghi della Lavagnina.
L’escursione prevede la visita delle miniere M1 e M13.
La durata delle attività è di circa 5 ore e mezza.
La visita può essere integrata mettendo a frutto le esperienze vissute insieme e cimentandosi in un vero e proprio laboratorio dimostrativo di ricerca dell’oro nelle acque incontaminate con l’ausilio della battea, l’indispensabile attrezzo del cercatore e di un po’ di fortuna!
Equipaggiamento
È necessario un abbigliamento a cipolla, scarponcini, acqua, spuntino al sacco.
Stivali di gomma nello zaino.
Difficoltà: E
Dislivello: + 207
Percorso: 7 km.
Quota di partecipazione: da 25 a 35 euro
In caso di maltempo l’escursione sarà rinviata
Info e prenotazioni
ESTER POLENTES
Guida escursionistica abilitata L.R. 33/2001
email esteregaia.piemonte.it ; cell. +339.7288810
Da miniere d’oro a scrigno di biodiversità
Oggi le miniere delle Ferriere sono considerate, a livello nazionale, tra le più importanti dal punto di vista mineralogico, geologico e naturalistico. L’area è caratterizzata dalla presenza di estesi e ben evidenti affioramenti di rocce particolarmente peculiari, quali leultramafiti (rocce del mantello terrestre), di diverse varietà metamorfiche; di importanza addirittura mondiale sono gli affioramenti delle brecce serpentinitiche silicizzate con presenza di oro, indicati nella letteratura internazionale con il nome di “listwaeniti”.
L’areale delle miniere delle Valli del Gorzente e del Piota sono comprese, inoltre, nel complesso ofiolitico noto con il nome di “Gruppo di Volti” il quale, benché geograficamente inserito nell’Appennino ligure-piemontese, dal punto di vista geologico, fa parte delle Alpi, sia per le associazioni litologiche, sia per i lineamenti strutturali che lo interessano.
Il definitivo abbandono dell’attività estrattiva ha consentito una graduale rinaturalizzazione delle miniere, trasformandole in un vero scrigno di biodiversità con habitat assimilabili alle grotte naturali le quali ospitano oggi una importante fauna troglofila (che vive anche in ambienti ipogei come le grotte) con diverse specie di interesse comunitario.
La fauna delle miniere è, allo stato attuale delle conoscenze, costituita da 5 specie di invertebrati (un crostaceo Adroniscus sp, due aracnidi Nesticus eremita e Meta menardi, un insetto Gryllomorpha dalmatina e un mollusco Oxychilus sp) e da 5 specie di vertebrati (un anfibio Speleomantes strinatii, endemismo dell’Italia nord occidentale e quattro mammiferi Rhinolophus ferrumequinum, Rhinolophus hipposideros, Myotis daubentoni e Plecotus austriacus).
Cosa bisogna sapere prima di entrare nelle Miniere d’oro delle Ferriere
Al fine di ottemperare gli obblighi comunitari in materia di conservazione delle specie e degli habitat, l’Ente di gestione del parco ha adottato un protocollo di regolamentazione del flusso dei visitatori alle miniere: è prevista la possibilità di visita, su prenotazione, nel periodo dal 15 aprile al 15 ottobre, in comitive di 8 persone al massimo, accompagnati da una guida specializzata che può essere un guardiaparco o una guida naturalistica.
Il cronoprogramma delle visite prevede un massimo di due visite a settimana per un massimo di quattro gruppi per ciascuna giornata, scaglionati ad almeno 30 minuti uno dall’altro. I visitatori devono essere dotati di stivali in gomma mentre l’Ente fornirà un caschetto da speleologia, una pila frontale a luce fredda rossa e un gilet arancione ad alta visibilità. All’interno delle cavità non è consentito l’uso di flash. L’accesso dei gruppi deve prevedere una fase preliminare di informazione sulle modalità di comportamento all’interno delle cavità, al fine di evitare danni alla fauna ipogea.