Attività Ecomuseo Cascina Moglioni

Workshop Rete Ecomusei del Piemonte “Ecomusei e biodiversità: un rapporto equilibrato tra le risorse naturali e gli usi del territorio” – sabato 20 luglio al Forte di Gavi

Sabato 20 luglio dalle 10.00 alle 13.00 si terrà, presso il Forte di Gavi (AL), il Workshop annuale della Rete Ecomusei del Piemonte (REP) ospitato quest’anno dall’Ecomuseo di Cascina Moglioni.

Il tema proposto sarà il rapporto tra gli ecomusei e la biodiversità con la condivisione di “esperienze di biodiversità” realizzate dalle diverse realtà ecomuseali piemontesi negli ultimi anni e la definizione di ulteriori e future strategie che i singoli ecomusei e l’Associazione degli Ecomusei del Piemonte si prefiggono di mettere in campo.

Tre saranno le aree tematiche indagate durante il workshop:

NATURA – il valore della biodiversità degli ambienti naturali per le comunità umane;

AGRICOLTURA – le pratiche locali di qualità e non intensive come strumento di tutela della biodiversità agricola, dei prodotti tipici e delle razze locali;

CULTURA – la diversità culturale come strumento di interpretazione del mondo naturale; l’importanza dell’educazione ambientale e della divulgazione per la tutela della biodiversità.

La mattinata terminerà con un approfondimento sul dialetto parlato nell’area dell’Ecomuseo di Cascina Moglioni, argomento che introdurrà al concerto pomeridiano alle 18.00  di Mauro Pagani sulle note delle celebri canzoni di Creuza de mä di Fabrizio De André, presso il Teatro nella Natura dell’Ecomuseo di Cascina Moglioni a Capanne di Marcarolo (Bosio AL).

Il programma di massima sarà il seguente: 

Workshop ore 10.00-13.00 ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria (info@areeprotetteappenninopiemontese.it)

SALUTI

BIODIVERSITÀ IN NATURA

  1. Ecomuseo di C.na Moglioni – I prati da sfalcio e i lepidotteri: Giacomo Gola, Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino piemontese – Matteo Paveto, Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese
  2. Ecomuseo del Lago d’Orta – Il ruolo degli Ecomusei nella tutela della biodiversità: Andrea Del Duca, coordinatore dell’Ecomuseo.
  3. Ecomuseo delle Rocche del Roero/ Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite – Il paesaggio rurale storico delle Rocche del Roero come frontiera della biodiversità: Enrico Rivella, consulente Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA).

BIODIVERSITÀ IN AGRICOLTURA

  1. Ecomuseo di C.na Moglioni – La fiera del bestiame e il recupero delle razze locali: Lorenzo Vay, Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino Piemontese.
  2. Ecomuseo del Biellese – Nuove mappe per nuove comunità: Giuseppe Pidello, coordinatore dell’Ecomuseo.

BIODIVERSITÀ E DIVERSITÀ CULTURALE

  1. Ecomuseo del Basso Monferrato Astigiano – Arte, teatro, natura: Lorenza Zambon, attrice e autrice della formazione teatrale “Casa degli alfieri” di Castagnole Monferrato (AT) 
  2. Ecomuseo di C.na Moglioni – Genius Loci: Angela Picariello e Lucina Alice, Liceo Amaldi di Novi Ligure (AL).
  3. Ecomuseo Colombano Romean – L’Ecomuseo Colombano Romean e la sua lingua madre:Nadia Faure, Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Cozie. 
  4. Ecomuseo Terra del Castelmagno – La salvaguardia e la valorizzazione del territorio attraverso l’arte contemporanea: Barbara Barberis e Zelda Beltramo, coordinatrice e collaboratrice dell’Ecomuseo. 

INTERVENTO CONCLUSIVO

Etnolinguistica e toponomastica nelle valli del Lemme, del Piota e del Gorzente. Memoria e analisi di un processo di estinzione: Gianni Repetto, filosofo del territorio.

Al pomeriggio 

Ore 16.00-17.00: Visita guidata all’Ecomuseo di Cascina Moglioni. 

Ore 18.00: Concerto di Mauro Pagani in Creuza de mä tour 2024 nell’ambito della manifestazione Attraverso Festival (evento a pagamento a 20 Euro https://bit.ly/PAGANI_20Luglio_Bosio).

INFO E PRENOTAZIONI: info@areeprotetteappenninopiemontese

Approfondimento

Negli ultimi tempi i provvedimenti presi per far fronte alla crisi ecologica e il dibattito sulla necessità di una nuova visione del rapporto uomo-natura si sono fatti via via più significativi e, ciò nonostante, il cammino resta ancora in salita. L’Earth overshoot day, che segnala l’esaurimento annuo delle risorse del pianeta, si verifica drammaticamente sempre prima; altrettanto preoccupanti risultano i dati contenuti nel Living Planet Index 2022 del WWF dal quale emerge “un calo medio del 69% dell’abbondanza relativa delle popolazioni delle specie selvatiche monitorate tra il 1970 e il 2018”. I cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità in atto ci costringono quindi ad agire con maggiore incisività e, ancor prima, a ripensare al nostro ruolo di “raptores orbis” (predatori del mondo) che troppo a lungo abbiamo interpretato. In tale contesto, non certo rassicurante, emerge tuttavia, da parte dell’opinione pubblica e di numerose Istituzioni, un chiaro desiderio di rinnovamento. Ne sono segnali concreti la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha condannato la Svizzera per non aver attuato quelle misure, previste dall'”Accordo di Parigi” del 2015, atte a contenere gli effetti dei cambiamenti climatici e, ancora, nel 2022, il riconoscimento, da parte del parlamento spagnolo, dello status di persona giuridica del Mar Menor.

A questa riflessione globale si uniscono anche gli ecomusei, da sempre impegnati nella ricerca di un proficuo equilibrio tra le attività antropiche e la tutela ambientale. Si tratta di un percorso iniziato ormai più di 50 anni fa, che si è focalizzato in particolare sulla valorizzazione delle pratiche tradizionali, avvalorate da più recenti studi scientifici, come strumento di interpretazione e di gestione ecologica dei territori. Già coloro che avevano contribuito alla nascita dei primi ecomusei si erano resi conto infatti che lo stato di integrità degli ambienti naturali, più o meno plasmati dalla mano dell’uomo, era una condizione indispensabile per una reale giustizia sociale e che un approccio rispettoso nei confronti della natura diventava paradigma di democrazia tra gli esseri umani. Concetti oggi di grande attualità dal momento che sono soprattutto le popolazioni più povere a subire le conseguenze peggiori di quanto sta avvenendo, costrette a lasciare le loro terre ormai inabitabili a causa della desertificazione e, più in generale, della crisi climatica.

La Rete degli Ecomusei del Piemonte

L’Associazione Rete Ecomusei Piemonte (REP) è nata nel 2009 a supporto delle attività svolte dai 29 ecomusei piemontesi. Il 18 maggio scorso l’Assemblea ha approvato il nuovo statuto dell’associazione che risponde alle normative e ai vincoli per l’iscrizione al Registro Unico degli Enti del Terzo Settore. Inoltre la sede legale è stata trasferita dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino all’Ecomuseo del Freidano a Settimo Torinese. 

La REP rappresenta gli interessi dei suoi associati nei confronti di istituzioni e di altre realtà italiane ed internazionali; svolge attività di ricerca, studio, riflessione, confronto e progettazione su tematiche di interesse comune; lavora in rete per ottimizzare azioni e risorse. Attività concrete della REP sono: la collaborazione e il confronto con gli enti locali e sovra locali, la messa in campo di iniziative di scambio e collaborazione con altre realtà ecomuseali, la promozione e la sensibilizzazione rispetto ai temi tipici degli ecomusei, sia a livello nazionale sia internazionale, il trasferimento di buone pratiche. 

Associazione “Rete degli Ecomusei del Piemonte”
www.ecomuseipiemonte.wordpress.com
E-mail: reteecomusei.piemonte@gmail.com
Facebook: @EcomuseiPiemonte