Ecomusei e biodiversità: un rapporto equilibrato tra le risorse naturali e gli usi del territorio
L’ecomuseo è un museo dell’uomo e della natura
Georges-Henri Rivière, Archives ICOM, 13 gennaio 1976
Sabato 20 luglio presso il Forte di Gavi si terrà l’annuale workshop dell’Associazione Ecomusei del Piemonte dedicato alla biodiversità nelle sue diverse accezioni: naturale, agricola e culturale.
In anteprima una riflessione rispetto al tema che l’associazione “Ecomusei del Piemonte” ha scelto di affrontare.
Negli ultimi tempi i provvedimenti presi per far fronte alla crisi ecologica e il dibattito sulla necessità di una nuova visione del rapporto uomo-natura si sono fatti via via più significativi e, ciò nonostante, il cammino resta ancora in salita. L’Earth overshootday, che segnala l’esaurimento annuo delle risorse del pianeta, si verifica drammaticamente sempre prima; altrettanto preoccupanti risultano i dati contenuti nel Living Planet Index 2022 del WWF dal quale emerge “un calo medio del 69%dell’abbondanza relativa delle popolazioni delle specie selvatiche monitorate tra il 1970 e il 2018”. I cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità in atto ci costringono quindi ad agire con maggiore incisività e, ancor prima, a ripensare al nostro ruolo di “raptores orbis” (predatori del mondo) che troppo a lungo abbiamo interpretato. In tale contesto, non certo rassicurante, emerge tuttavia, da parte dell’opinione pubblica e di numerose Istituzioni, un chiaro desiderio di rinnovamento.
Ne sono segnali concreti la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha condannato la Svizzera per non aver attuato quelle misure, previste dall’ “Accordo di Parigi” del 2015, atte a contenere gli effetti dei cambiamenti climatici e, ancora, nel 2022, il riconoscimento, da parte del parlamento spagnolo, dello status di persona giuridica del Mar Menor.
A questa riflessione globale si uniscono anche gli ecomusei, da sempre impegnati nella ricerca di un proficuo equilibrio tra le attività antropiche e la tutela ambientale. Si tratta di un percorso iniziato ormai più di 50 anni fa, che si è focalizzato in particolare sulla valorizzazione delle pratiche tradizionali, avvalorate da più recenti studi scientifici, come strumento di interpretazione e di gestione ecologica dei territori. Già coloro che avevano contribuito alla nascita dei primi ecomusei si erano resi conto infatti che lo stato di integrità degli ambienti naturali, più o meno plasmati
dalla mano dell’uomo, era una condizione indispensabile per una reale giustizia sociale e che un approccio rispettoso nei confronti della natura diventava paradigma di democrazia tra gli esseri umani. Concetti oggi di grande attualità dal momento che sono soprattutto le popolazioni più povere a subire le conseguenze peggiori di quanto sta avvenendo, costrette a lasciare le loro terre ormai inabitabili a causa della desertificazione e, più in generale, della crisi climatica.
L’obiettivo della giornata consisterà nel condividere quelle “esperienze di biodiversità” effettuate dalle diverse realtà ecomuseali piemontesi negli ultimi anni e nel definire ulteriori e future strategie che i singoli ecomusei e l’Associazione degli Ecomusei del Piemonte si prefiggono di mettere in campo.
Tre saranno le aree tematiche indagate durante il workshop che svolgerà al mattino presso il Forte di Gavi:
- NATURA – il valore della biodiversità degli ambienti naturali per le comunità umane;
- AGRICOLTURA – le pratiche locali di qualità e non intensive come strumento di tutela della biodiversità agricola, dei prodotti tipici e delle razze locali;
- CULTURA – la diversità culturale come strumento di interpretazione del mondo naturale; l’importanza dell’educazione ambientale e della divulgazione per la tutela della biodiversità.
Il programma dettagliato, con i nomi dei relatori e i titoli dei loro interventi, sarà pubblicato a breve.
La mattinata terminerà con un approfondimento sul dialetto parlato nell’area dell’ Ecomuseo di Cascina Moglioni, argomento che introdurrà al concerto pomeridiano di Mauro Pagani sulle note delle celebri canzoni di Creuza de mä di Fabrizio De André. Lo spettacolo si terrà presso il teatro nella natura dell’Ecomuseo di cascina Moglioni.