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Ventura – la storia del primo lupo radiocollarato dell’Appennino Piemontese

Ventura, così è stata chiamata la giovane lupa che è stata catturata e dotata di radio collare per monitorarne gli spostamenti, nell’ambito della prima sessione di cattura a carattere sperimentale effettuata dall’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese con il supporto tecnico del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e il Wolf Apennine Center (WAC).

L’operazione rientra nell’Azione C5 del progetto Life WolfAlps EU, in applicazione del “Piano locale dedicato per la gestione dell’ibridazione antropogenica lupo-cane nella popolazione del corridoio appenninico piemontese”.

Il nome “Ventura” con il quale è stata soprannominata la lupa è un omaggio all’Associazione “La Ventura” con sede a Moretti di Ponzone (AL), che fa parte del Network di monitoraggio del lupo in provincia di Alessandria e che ha fornito un importantissimo contribuito al monitoraggio di un branco con individui con pelo chiaro nel territorio acquese.

La prima segnalazione, per l’Appennino Piemontese, relativa alla presenza di soggetti con anomalie morfologiche rispetto al fenotipo standard (wild-type), risale all’ottobre del 2018 quando è stato ritrovato morto un esemplare a seguito dell’impatto con un veicolo nel comune di Ponzone (AL). 

A settembre del 2019 l’Ente, grazie all’adesione come partner al Progetto LIFE WolfAlps EU, ha ritenuto quindi di estrema importanza intensificare il monitoraggio in quella porzione di territorio attraverso fototrappole e transetti sistematici, al fine di verificare ulteriormente la presenza di probabili ibridi e ipotizzare le eventuali relazioni con lupi dal fenotipo standard. È stata data priorità anche alle analisi genetiche dei campioni fecali reperiti nell’area, effettuate dal Laboratorio dell’Area per la Genetica della Conservazione BIO-CGE dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

L’Ente di Gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese a dicembre del 2021 ha ricevuto i risultati delle indagini genetiche con i marcatori molecolari specifici per la specie Canis lupus ed analisi statistiche Bayesiane, che hanno confermato l’ibridazione con il cane domestico in 3 diversi genotipi con possibili rapporti genealogici. 

Avuta la conferma anche genetica, al fine di garantire una continuità di azione con le linee guida prodotte dal Progetto Life IBRIWOLF e M.I.R.Co-Lupo, l’Ente ha stipulato una apposita convenzione con il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, capofila o partner dei progetti sopracitati, avvalendosi anche dell’esperienza consolidata dal WAC (Wolf Apennine Center), per “…organizzare e realizzare sul campo, con carattere sperimentale, dimostrativo e di formazione del personale individuato dall’ente di gestione, almeno una sessione di cattura in attuazione a quanto previsto dall’Azione C5 del Progetto Life WolfAlps EU”. 

Quanto sopra anche in continuità e sinergia territoriale con quanto fatto dalla Regione Liguria anch’essa partner del progetto LIFE WAEU e collaboratrice con il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.

Per rendere concreta la gestione del fenomeno ibridazione lupo x cane in preparazione alla successiva messa in pratica dell’Azione C5 nel corridoio appenninico, è stata avviata anche, tra febbraio e marzo 2022, una specifica procedura partecipata con il coinvolgimento dei portatori d’interesse locali (stakeholders), che ha portato all’approvazione di un “Piano locale dedicato per la gestione dell’ibridazione antropogenica lupo-cane nella popolazione del corridoio appenninico piemontese”, redatto secondo le linee guida europee “EU guidelines C(2021) 7301 final”.

Definita quindi la strategia condivisa, a maggio, è iniziata la procedura per la richiesta della “cattura di esemplari di lupo (Canis lupus) o ibrido lupo x cane, presenti in Provincia di Alessandria, nel territorio dei Comuni di Ponzone e Morbello, per il periodo maggio 2022settembre 2024” tenendo conto del parere dell’ISPRA e includendo le prescrizioni di biosicurezza atte a evitare la diffusione del virus della PSA (Peste Suina Africana).

Ottenute le autorizzazioni necessarie e espletate le procedure per evitare la diffusione del virus PSA, a febbraio 2023, il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, in collaborazione con il personale del Wolf Apennine Center (WAC) e dell’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, il 6 febbraio ha dato avvio alla prima sessione di cattura, che si è conclusa la sera del 9 febbraio, con la cattura di un individuo: una femmina di circa tre anni, wild-type (mantello di colorazione tipica), appartenente al branco con territorio confinante a quello con presenza di individui “biondi”.

La lupa catturata è stata dotata di un radiocollare e immediatamente rilasciata nel suo ambiente naturale.

Il WAC da subito ha potuto constatare il ritorno di Ventura nel branco di origine e attualmente monitora costantemente i suoi spostamenti sul territorio in collaborazione con i tecnici e i guardiaparco dell’Ente Appenino piemontese.

La tecnica di cattura utilizzata è stata quella della immobilizzazione attraverso l’utilizzo di trappole a ganascia (modello EZ grip) o, in alternativa, di lacci al piede modello Belisle, e/o Freemont. Al fine di minimizzare i tempi di intervento e quindi lo stress degli animali catturati, ogni trappola è munita di specifico “trap alarm” (GSM o satellitare). 

La cattura e la manipolazione della lupa trappolata sono state eseguite esclusivamente dal personale del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e da una squadra di cattura composta da quattro tecnici: un trapper e un veterinario del WAC di comprovata esperienza e un trapper e un veterinario junior appositamente formati. 

Entro la fine di quest’anno verrà organizzato dalla squadra di cattura un secondo tentativo per la cattura di individui “biondi” del branco dell’acquese.

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