Attività Ecomuseo Cascina Moglioni

UN’AUTENTICA LEZIONE DI EDUCAZIONE CIVICA

… La superficie del parco è ricoperta per il 60% circa dai boschi e per il 20% da territori agricoli, la restante parte è occupata da prati, laghi, corsi d’acqua e ecc… La flora arborea è composta da faggi e pini silvestri nelle zone più alte, invece nelle zone più basse è ridotta a boschi cedui con prevalenza castagni e roveri. La flora erbacea è composta anche di erbe rare come il Narciso dei poeti e l’astro alpino, presenti solo nella zona del parco …

Parco Regionale di Capanne di Marcarolo,
dal giornalino della scuola “Parliamo di…” anno scolastico 1979/1980.

Qualche settimana fa, l’Ecomuseo di Cascina Moglioni ha ricevuto da Suor Gianna Guido, già insegnante di lettere presso la scuola media di Mornese, una copia di un articolo scritto dai suoi alunni in occasione della notizia dell’istituzione del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo. Si tratta di un approfondimento molto puntale, diviso in paragrafi in cui vengono illustrate le principali tappe che portarono alla nascita dell’area protetta, la geografia, le emergenze paesaggistiche e naturalistiche, i principali divieti, le opinioni della popolazione in merito alla sua creazione. Negli ultimi anni, da quando l’educazione civica è tornata ad essere disciplina scolastica trasversale nelle scuole italiane (Legge 92/2019), molto si è discusso sui possibili metodi di insegnamento e apprendimento della materia, interrogativi che non riguardano solo i docenti, ma che coinvolgono tutti quei soggetti, come gli ecomusei, che, a diverso titolo, concorrono all’educazione delle nuove generazioni (art.8 Scuola e Territorio). Dalla lettura di questo interessante articolo, un esempio assolutamente efficace e attuale di educazione civica, emerge il ruolo attivo affidato agli studenti sia nella parte relativa alla ricerca che in quella della rielaborazione delle informazioni e al contempo risultano altrettanto interessanti le reazioni dei locali ad un evento di quella portata. In tal senso, significativo è il paragrafo intitolato Opinioni a confronto nel quale si evidenziano i timori degli adulti, a cui però si contrappone la posizione dei ragazzi: dai risultati della nostra inchiesta abbiamo notato che c’è notevole discordanza tra l’opinione che hanno gli adulti del parco e quella dei ragazzi, che sono sempre favorevoli.

Secondo quanto riportato, infatti, molte persone, all’epoca, si erano dichiarate contrarie alla nascita del parco ritenendo che vi sarebbero stati solo vincoli da rispettare; sospetti e pregiudizi comprensibili perché troppo spesso alimentati dalla diffusione di notizie parziali o addirittura errate come quelle relative al divieto di raccolta dei funghi o del taglio della legna, attività per le quali, in realtà, valgono le norme previste in tutto il territorio della Regione Piemonte. Da qui l’importanza che, nel corso degli anni, sempre più è stata data ai ‘portatori di interesse’ e al lavoro di informazione e di coinvolgimento delle comunità locali, un punto diventato centrale nei recenti progetti nazionali ed europei, di cui anche l’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino piemontese si fa carico. Dal 1980, in effetti, le opinioni sono cambiate grazie anche all’entusiasmo di quei ragazzi che nel frattempo sono cresciuti: l’area protetta è diventata per i più un’opportunità, un presidio indispensabile alla tutela degli ambienti naturali e sarebbe perciò emozionante se gli alunni delle scuole dei Comuni del Parco di Capanne di Marcarolo tornassero a festeggiare la fine delle lezioni con un picnic sul  Monte Tobbio come, circa quarant’anni fa, avevano fatto gli autori di questo articolo.