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Argynnis pandora, una nuova farfalla del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo

L’inesorabile declino delle specie animali, in particolare degli insetti, è una delle tristi conseguenze dell’azione dell’uomo nei confronti del Pianeta dalla rivoluzione industriale ad oggi. Ci sono però, a volte, notizie che ci danno qualche barlume di speranza sul futuro della conservazione dei viventi, in questo caso delle farfalle.

Un ritrovamento avvenuto l’estate scorsa, relativo ad una farfalla che nel 1895 aveva colpito l’entomologo inglese James William Tutt, rappresenta un bel segnale in tal senso.
J. W. Tutt così la descriveva parlando di un’escursione naturalistica in Val d’Aosta: “We slowly climb the foot-path again, and watch the glorious Argynnis pandora fan their wings and show their brilliant undersides of green with silver studs and streaks of living brilliancy, and a glorius rosy flush seeking to hide itself beneath the under-wings, like maiden modesty shrinking from the gaze of the ardent sun-god“, e cioè “Ripercorremmo lentamente il sentiero, e guardammo le gloriose Argynnis pandora sventolare le proprie ali, mostrando la brillante parte inferiore, verde con punti e strisce argentate di vivida lucentezza, ed una splendida sfumatura rosata che cerca di celarsi al di sotto delle ali, come il riserbo della vergine che si ritira dallo sguardo dell’ardente dio Sole“.

L’Argynnis pandora, che tanto aveva entusiasmato J. W. Tutt a fine ‘800, è stata fotografata durante il mese di giugno 2022 nel Parco naturale delle Capanne di Marcarolo ma, scambiata per l’affine e meno rara Argynnis paphia, non avrebbe destato particolare interesse. Il merito dell’identificazione corretta di questa specie è di Eugene Karolinskiy, studioso delle farfalle della Regione di Kharkov, Ucraina, il quale, a fine ottobre 2022, ha corretto sul portale di osservazioni naturalistiche iNaturalist.org l’errata determinazione.

Qual è l’areale della specie che ha voluto aggiungersi alla lunga lista delle farfalle del Parco?
Argynnis pandora ha una distribuzione centroasiatico-europea e in Europa vive nella porzione meridionale e in quella orientale. In Italia, seppur presente in tutte le regioni, è più frequente al centro-sud mentre al nord è molto rara, con popolazioni sempre più ridotte o scomparse a partire dagli anni ’50 del secolo scorso anche se, recenti dati piemontesi (29.08.2022 Provincia di Cuneo; 26.05.2022 Provincia di Novara; 21.08.2021 Provincia di Torino e 14.06.2020 Provincia di Cuneo) consultabili nel portale di osservazioni naturalistiche prima richiamato, fanno sperare che approfondite ricerche possano portare alla luce alcune superstiti popolazioni a livello regionale.

Ma quali sono le osservazioni storiche nell’area intorno al Parco naturale delle Capanne di Marcarolo? Argynnis pandora è stata osservata nel 1941 e nel 1956 ad Arquata Scrivia (AL) da Luciano Storace il quale, in una sua pubblicazione, ipotizza ci fosse allora una popolazione stanziale in Alta Valle Scrivia, nei pressi di Casella (GE), che avrebbe potuto dare origine agli esemplari piemontesi.

Insieme alle altre quattro Argynnis sp. (Argynnis paphia, Argynnis aglaja, Argynnis adippe e Argynnis niobe) già note, Argynnis pandora va ad aggiungersi alle 102 farfalle diurne elencate da Carlo Cabella nel 2013.

Questo nymphalidae è un ulteriore elemento di pregio che, unitamente a molti altri, ci racconta dell’incommensurabile valore scientifico e culturale che l’Ente di gestione ha il compito di tutelare.