
Il Liceo Amaldi all’Ecomuseo di Cascina Moglioni
Così egli saliva per il nodoso albero, muovendo braccia e gambe per i rami con la sicurezza e la rapidità che gli venivano dalla lunga pratica fatta insieme. Ho già detto che sugli alberi noi trascorrevamo ore e ore, e non per motivi utilitari come fanno tanti ragazzi, che ci salgono solo per cercar frutta o nidi d’uccelli, ma per il piacere di superare difficili bugne del tronco e inforcature, e arrivare più in alto che si poteva, e trovare bei posti dove fermarci a guardare il mondo laggiù, a fare scherzi e voci a chi passava sotto. Trovai quindi naturale che il primo pensiero di Cosimo, a quell’ingiusto accanirsi contro di lui, fosse stato d’arrampicarsi sull’elce, albero a noi familiare, e che protendendo i rami all’altezza delle finestre della sala, imponeva il suo contegno sdegnoso e offeso alla vista di tutta la famiglia.(Italo Calvino – Il barone rampante)
Il Liceo Amaldi di Novi Ligure ha scelto, anche quest’anno, di trascorrere all’ecomuseo una delle giornate dedicate all’accoglienza dei suoi studenti più giovani, secondo la formula già sperimentata nelle precedenti visite.

In mattinata, presso il Teatro nella Natura, è andato in scena lo spettacolo La via degli alberi di e con Pino Petruzzelli. Un viaggio, attraverso gli alberi, alla conoscenza dell’uomo. Secondo l’attore infatti le piante hanno molto da insegnare all’Homo sapiens (…)come ricorda lo scienziato Stefano Mancuso. Possiamo migliorare le nostre esistenze guardando a come gli alberi collaborano con i nemici trovando reciproco vantaggio o a come basano la sopravvivenza su reali forme di governo democratiche in cui non esistono organi di comando ma forme di cooperazione attiva e di intelligenza distribuita. In un momento come quello che stiamo vivendo dobbiamo capire come ripartire. La natura è sempre la stessa, è l’uomo a decidere quale via prendere. Attraverso il presente è possibile andare a cercare il punto in cui l’Homo Sapiens ha preso una strada sbagliata e da lì ricucire lo strappo. Tanto il mondo della scienza quanto il mondo degli umanisti vedono nel massacro della natura, in favore di una industrializzazione cieca, il momento in cui abbiamo diminuito le nostre capacità di vedere un futuro felice per noi e per i nostri figli.(https://teatrodellatosse.it/eventi/la-via-degli-alberi/).

Nel pomeriggio, gli studenti, accompagnati dall’Associazione Memoria della Benedicta e dai guardaparco, hanno visitato la Benedicta, ripercorrendo i luoghi della lotta partigiana, anticipata da Petruzzelli, in uno dei passaggi più evocativi dello spettacolo in cui egli ricorda il castagno di Carpasio, nella vicina Liguria, utilizzato come nascondiglio per i partigiani feriti.


Gli alberi, da sempre simbolo di vita e protagonisti della giornata d’accoglienza, infatti, hanno fatto spesso da sfondo agli episodi della Resistenza. Nel fitto delle foreste di betulle e di pini silvestri dell’attuale Bielorussia, i fratelli Bielski salvarono centinaia di vite umane, di ebrei che altrimenti sarebbero morti nei lager nazisti, quelli dove furono mandati molti dei giovani partigiani della Benedicta, deportati a Mauthausen. Da noi, furono le faggete e i castagneti, a dare rifugio ai Ribelli, gli stessi boschi che i ragazzi e i loro insegnanti hanno percorso durante la passeggiata pomeridiana, alla riscoperta di quell’autentico senso di pace e di libertà che solo la natura ci può restituire.
Da rileggere
– Il Teatro nella Natura di Cascina Moglioni
– Teatro, Storia, Paesaggio – Una lezione all’aperto per gli studenti del Liceo Amaldi di Novi Ligure




Lavori in corso di settembre e ottobre 2022
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