Appennino News

PROGETTO LIFE WOLFALPS EU – UN ALLEVATORE NUOVO STEWARD DI PROGETTO PER LA PROMOZIONE DELL’USO DELLE RETE ELETTRIFICATE E DEI CANI DA GUARDIANIA

Si chiama Amedeo Amich ed è un allevatore il nuovo steward delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, portatore di interessi rispetto alle tematiche della coesistenza fra umani e lupo sull’Appennino il quale collabora volontariamente e a titolo gratuito nell’ambito del progetto Life WolfAlps EU, portando idee, costruzione di conoscenza e azioni pilota.

Amich è pastore e conduttore dell’azienda agricola Pra del Vó di Castelletto d’Erro (AL)   (https://www.facebook.com/pradelvo) nel territorio delle Langhe alessandrine-astigiane. Ha dato avvio nel 2020, insieme alla compagna, alla sua attività di allevamento allo stato brado di pecore da carne di razza bergamasca gigante, dopo anni di esperienza, prima in Galles, come aiuto pastore, e successivamente entrando in stretto contatto con la pastorizia transumante tipica del Piemonte

Il suo gregge, composto da 120 fattrici, pascola in estate sulle colline limitrofe all’azienda e nel periodo invernale lungo il corso del fiume Bormida: gli animali vivono all’aperto per 365 giorni all’anno mangiando esclusivamente erba dei pascoli e dei prati del territorio,  recuperando anche aree incolte e abbandonate, contribuendo in questo modo alla cura del paesaggio e alla riscoperta e valorizzazione dell’antica pratica tradizionale del pascolo vagante.

Nell’ambito del progetto Life WolfAlps EU ha dato la disponibilità all’organizzazione di iniziative di informazione e formazione, rivolte agli allevatori locali, sull’uso delle reti elettrificate e l’utilizzo dei cani da guardiania. “Ci impegniamo quotidianamente a far conoscere e a divulgare il funzionamento e il lavoro dei nostri cani da guardiania, elemento indispensabile della strategia di prevenzione, cerchiamo di far conoscere la realtà pastorale che vive e lavora sul territorio e che cerca di inserirsi in un contesto naturale. Il fine è preservare il territorio e conseguentemente il fulcro della pastorizia: il pascolo.” ci spiega.

Gli abbiamo fatto visita martedì 23 novembre. “Da subito abbiamo imparato a convivere con il lupo, ormai presente nelle nostre zone. Abbiamo da subito utilizzato sistemi di prevenzione come recinzioni elettrificate mobili e cani da guardiania” ci racconta. “In un anno di attività non abbiamo mai subito predazioni da parte del lupo, anche se abbiamo documentato la sua presenza grazie alle fototrappole posizionate in accordo con le Aree Protette dell’Appennino Piemontese, e per questo possiamo ritenerci soddisfatti del lavoro svolto fino ad ora.” 

Gli abbiamo chiesto soprattutto informazioni sui cani che utilizza in azienda per la protezione del bestiame. “Attualmente ne abbiamo tre, di razza maremmana-abruzzese, tutti provenienti da realtà pastorali simili alla nostra per cui già “introdotti”, fin da cuccioli, al mestiere di guardiani di un gregge ovi-caprino. Sono due femmine di 2 anni che arrivano dai pascoli del Parco Orsiera-Rocciavrè e un maschio, di un anno, ottenuto tramite l’Associazione DifesAttiva e proveniente dalla Maremma Toscana.”

Ci sembrano cani molto equilibrati. Quando siamo arrivati erano all’interno del recinto e ci hanno accolto abbaiando e mettendosi a ridosso delle reti per proteggere il gregge. All’arrivo del proprietario si sono immediatamente tranquillizzati, facendosi anche accarezzare.

Amedeo ci spiega tutte le caratteristiche che, a suo parere, deve avere un “buon” cane da guardiania e ci dice che per lui è importante che questi siano “selezionati” sul campo direttamente dai pastori con l’aiuto di tecnici ed esperti.

Per questo è in contatto con colleghi pastori allevatori in Galles, in Valle d’Aosta, in Toscana, in Lombardia, con i quali si confronta per condividere le esperienze positive ma anche per quelle negative.

“I cani fin dalla nascita vivono a contatto con il bestiame e con questo creano istintivamente un forte attaccamento e senso di protezione; devono avere un carattere determinato e coraggioso nell’attività di guardiania ma essere comunque docili e socievoli con l’uomo”.

Dopo le prime chiacchiere, Amedeo ci fa entrare nel recinto insieme e lui e ci porta in mezzo al gregge. I cani ci seguono, ci abbaiano ma non manifestano aggressività. L’unica un po’ più scontrosa è Brienne, la leader, che però ha un altro buon motivo per essere nervosa: ha dato alla luce da poco 7 meravigliosi cuccioli che dormono beatamente in una cuccia “mobile”

Amich ci dice, per farci capire anche quanto questi cani siano legati al “loro” gregge (o alla loro mandria), che il giorno del parto Brienne è rimasta nella cuccia con i suoi piccoli ma appena ha sentito che gli animali si stavano spostando è tornata “sul posto di lavoro”; per questo è stato necessario costruire una cuccia “mobile”, che si possa spostare insieme ai recinti, e portare sempre i cuccioli insieme al gregge.

Workshop sui sistemi di prevenzione a febbraio 2022

Le Aree Protette dell’Appennino Piemontese nell’ambito del progetto Life WolfAlps EU  hanno in programma di attivare una rete di competenze sia tecniche che pratiche per poter rispondere alla crescente richiesta locale di cani da guardiania.

Per questo ha programmato per febbraio 2022 l’organizzazione di un workshop rivolto agli allevatori dedicato ai sistemi di prevenzione (reti elettrice e cani da guardiania) con prove tecniche sul campo, in collaborazione con lo steward Amedeo Amich, e la partecipazione di tecnici ed esperti.

Il Presidente delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, Danilo Repetto, in merito a questa collaborazione ha dichiarato : “Nei territori montani l’allevamento ovi-caprino, sia da latte che da carne, ha una notevole importanza occupazionale, economica e di presidio del territorio e delle tradizioni. Nell’ambito del progetto Life WolfAlps EU, l’ente Appennino Piemontese è l’unico partner, ad oggi, ad avere uno Steward Allevatore il quale ha dato la disponibilità per attività di informazioni e formazione sull’uso dei sistemi di prevenzione quali reti elettrificate e cani da guardiania, frutto della sua esperienza sul campo. La sua collaborazione nel progetto, che ribadisco essere volontaria, è molto importante per promuovere e valorizzare le esperienze e i punti di vista degli allevatori del territorio al fine di elaborare modelli di coesistenza sempre migliori fra lupo e uomo. L’ente è disponibile in qualsiasi momento ad ascoltare quelli che sono i consigli e le proposte che arrivano dagli operatori dell’Appennino Piemontese per poter far proprie e discutere, sia a livello locale che regionale, le istanze del territorio per una gestione ottimale dell’interazione tra attività zootecniche e il lupo”.

Il Direttore Andrea De Giovanni aggiunge “L’ente ha già attivato quattro accordi di Stewardship con i seguenti soggetti : l’Allevatore Amedeo Amic, del quale abbiamo parlato, l’Ente del Terzo Settore “La Montanina”  di Sezzadio, l’Associazione La Ventura di Ponzone e lo Studio Tecnico “BorberAmbiente” di Cabella Ligure. Le collaborazioni avranno una durata analoga a quella del progetto Life WolfAlps EU, quindi fino a settembre 2024, e saranno dedicata principalmente alle attività di informazione e formazione con la proposta anche di progetti per le scuole, l’organizzazione di incontri rivolti al pubblico, escursioni tematiche e workshop di approfondimento. Gli Steward saranno inoltre coinvolti nell’ambito del “Network provinciale di monitoraggio” per il controllo dei transetti di competenza per il rilievo dei segni di presenza del lupo e la raccolta di segnalazioni sul territorio. Avranno infine il compito di collaborare alla promozione di dati, report, notizie, eventi, articoli relativi al progetto Life WolfAlps EU al fine di garantire la massima divulgazione delle informazioni sul lupo in provincia di Alessandria.”