
Notholaena marantae, una cartolina dal Cenozoico
La Felcetta lanosa (Notholaena marantae L. Desv.) è una felce, dal punto di vista tassonomico una pteridofita, cioè un vegetale collocato secondo la sistematica – la scienza che studia la “posizione” degli esseri viventi in base al grado evolutivo raggiunto – tra i muschi e le gimnosperme, le piante più evolute munite di fiori, frutti etc…
Notholaena marantae (L.) Desv. è caratterizzata da modeste dimensioni, tra i 10 e i 50 cm, vive nelle fessure delle rupi, tra le pietre dei muretti a secco, più in generale in quelle anfrattuosità, naturali o artificiali, dove seppur il terreno disponibile è minimo, la competizione con i vegetali superiori è pressoché nulla a causa delle difficili condizioni stazionarie (ricordiamo che “stazione” è il termine tecnico-botanico con cui si indica il luogo di accrescimento di una pianta) legate sia allo scarso terreno disponibile sia alla forte insolazione ed esposizione diretta agli agenti atmosferici.

La specie, considerata un relitto dell’antica flora cenozoica termofila, oggi ancora presente ad esempio sulle serpentiniti e nell’Appennino settentrionale, è segnalata soprattutto nel versante tirrenico, mentre per quello adriatico sono scarsissimi i ritrovamenti.

La Felcetta lanosa ha una distribuzione che va dall’Europa centrale e meridionale, al Maghreb, all’Etiopia, all’Asia sudoccidentale, all’India e alla Cina. In Italia è segnalata nell’Italia settentrionale e centrale sino all’Emilia – Romagna e alla Toscana e al Sud, in Calabria; in Piemonte è registrata per la parte settentrionale ma sono rarissimi i dati relativi all’Appennino, dove invece è possibile incontrarla in uno dei Siti della Rete Natura 2000 più particolari, il Bacino del Rio Miseria.
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