Attività Ecomuseo Cascina Moglioni

Il Teatro nella Natura di Cascina Moglioni

OSCAR (pensieroso) … La mia unica dote, sempre che nel mio caso si possa parlare di dote, è che io amo questo piccolo mondo dentro gli spessi muri di questo edificio, e poi voglio bene alle gente che lavora in questo piccolo mondo. Fuori di qui c’è il Grande Mondo e talvolta il piccolo mondo riesce per un secondo a rispecchiare il Grande Mondo, tanto che noi lo capiamo meglio oppure diamo alle persone che vengono qui una possibilità, per pochi momenti o secondi…, per pochi momenti o secondi, di dimenticare il duro mondo là fuori. Il nostro Teatro è un piccolo… piccolo spazio in cui c’è ordine, precisione, sollecitudine e amore.

I. Bergman – Fanny e Alexander

Il ‘Teatro nella natura’ dell’Ecomuseo di Cascina Moglioni nasce sul modello delle antiche strutture greche, inserendosi, senza stravolgerlo, nel contesto naturale nel quale è stato realizzato: in un tempo lontano quando gli effetti speciali non esistevano ancora, infatti, erano i meravigliosi paesaggi mediterranei a fare da scenografia e a mostrare la natura in tutta la sua equilibrata bellezza. Immersi in un’analoga atmosfera, gli spettatori dell’ecomuseo dalla cavea – un ampio prato, in leggera pendenza, intervallato da grandi pietre su cui sedersi – possono ammirare lo splendido panorama dei monti dell’Appennino e ritrovare quell’originaria armonia, propedeutica all’esperienza teatrale. Le corrispondenze con il mondo greco, tuttavia, non si esauriscono qui. Così come nell’Atene classica il teatro era considerato uno strumento di formazione ed emancipazione per i cittadini che, assistendo agli spettacoli, avevano la possibilità di riflettere su importanti questioni etiche e sulla loro contemporaneità, anche gli eventi organizzati a Moglioni propongono temi di grande attualità, riconducibili a due ambiti di indagine cari all’Ecomuseo e al Parco naturale delle Capanne di Marcarolo, l’uomo e la natura, con l’auspicio di rendere il teatro, ancora una volta, uno spazio di confronto e di indagine collettiva. 

Quest’anno la stagione estiva 2021 è stata inaugurata il 18 luglio con lo spettacolo Ecce Lupo,  (RESOCONTO FOTOGRAFICO DELLO SPETTACOLO TEATRALE ECCE LUPO), una pièce dedicata alla recente espansione del lupo e alle conseguenti reazioni delle popolazioni coinvolte. Per l’occasione, il teatro è stato trasformato in un’aula di tribunale nella quale, ascoltando le testimonianze di una serie di personaggi – non solo umani, interpretati dall’attore Davide Fabbrocino, il pubblico ha assunto il ruolo di una giuria popolare, una sorta di ulteriore personaggio al plurale (con una funzione simile a quella del coro, per tornare ad un confronto con la classicità), chiamato a giudicare, attraverso una vera e propria votazione, l’allevatore accusato di aver avvelenato un lupo. Il processo, di cui volutamente non è stata resa nota la sentenza, è stato un efficace espediente per analizzare i diversi punti di vista dei protagonisti rispetto al tema trattato, imparare a mettersi nei panni dell’altro, rendersi conto della complessità della realtà.

Il 24 luglio è stata la volta di Stefano Mancuso, intervistato da Maurizio Menicucci, in La città vivente e di Mara Redeghieri, in Futura umanità,(RESOCONTO VIDEO E FOTOGRAFICO DELL’EVENTO DI STEFANO MANCUSO E MARA REDEGHIERI), due eventi del ricco cartellone di Attraverso Festival (www.attraversofestival.it) con cui l’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino piemontese collabora da tempo.

Stefano Mancuso, padre della neurobiologia vegetale, ha parlato di piante (oggetto delle sue ricerche presso il Laboratorio Internazionale di neurobiologia vegetale) e di crisi climatica. Presenti sulla Terra da milioni di anni, gli organismi vegetali non solo hanno sviluppato intelligenti strategie di sopravvivenza, ma, al momento, restano i soli in grado di catturare e trasformare l’anidride carbonica, causa del riscaldamento globale e dei conseguenti cambiamenti del clima. Ecco perché, secondo Mancuso, dobbiamo piantare alberi, alberi a non finire, mille miliardi di alberi, ripopolare la terra con tutti quegli alberi e i loro ‘discendenti’ che, a partire dal Neolitico, a ritmi sempre più serrati sono stati tagliati e che oggi diventano necessari per la nostra sopravvivenza.

Dagli studi di neurobiologia condotti sulle piante, che dimostrano chiaramente la loro straordinaria capacità di risolvere problemi, oltre alla questione cruciale del clima, muovono però altri interrogativi di grande valore etico. I risultati ottenuti sull’intelligenza di questi esseri viventi, un’intelligenza diversa da quella umana, ma pur sempre efficace ai fini della vita, in effetti, ci costringono a rivedere il ruolo di dominatore assoluto che l’uomo ha assunto, ritenendosi migliore delle altre specie. Un senso del limite che noi umani abbiamo dimenticato ma che, seppur in forma letteraria e con una valenza soprattutto religiosa, è stato a lungo indagato ugualmente nella tragedia antica. Riflessioni su una diversa visione del mondo riprese anche nella seconda parte dell’evento. 

ART.1 La Terra è la casa comune della vita. La sovranità appartiene ad ogni essere vivente. Con questa citazione tratta da LA NAZIONE DELLE PIANTE di Stefano Mancuso, Mara Redeghieri ha aperto il suo reading concerto. Un momento di parole e musica dedicato a coloro che troppo spesso, nel corso della storia, non hanno avuto voce: le mondine, i migranti, i partigiani… E così, in una magica atmosfera che solo il teatro sa creare, tra le note di Bella ciao di risaia, Il Galeone, Il bersagliere ha cento penne e tanti altri brani, hanno fatto ritorno accanto a noi tutte quelle persone che con autentica semplicità hanno vissuto in questi luoghi, coloro che sono stati costretti a lasciarli in cerca di fortuna, le tante giovani donne che ogni anno da qui partivano per le risaie, quei giovani ‘resistenti’ morti in nome della libertà.

Il prossimo appuntamento previsto sarà lo spettacolo di Moni Ovadia, Dante: il coraggio di assumere il proprio destino, in scena sabato 31 luglio alle ore 18 

Sul sito www.areeprotetteappenninopiemontese.it è possibile visitare la galleria fotografica (che verrà via via arricchita di nuove immagini) dedicata a tutte iniziative organizzate dall’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino piemontese nella stagione estiva 2021.