Attività Ecomuseo Cascina Moglioni,  febbraio 2021

Il sentimento religioso in tempo di pandemia – Breve storia per immagini dell’architettura locale – LERMA

Il reportage fotografico sulle emergenze architettoniche legate alle pestilenze dei secoli scorsi, Il sentimento religioso in tempo di pandemia – Breve storia per immagini dellarchitettura locale, realizzato dall’Ecomuseo di Cascina Moglioni, dopo Mornese e Casaleggio Boiro, si è focalizzato, in queste ultime settimane, su Lerma. Anche qui troviamo alcuni edifici religiosi costruiti per ottenere protezione contro le malattie e dedicati, ancora una volta, a San Rocco e a San Sebastiano, come da tradizione cristiana; a rendere esplicita la funzione della chiesetta di San Rocco al Piano la scritta che compare sul quadro, conservato al suo interno, e forse un tempo ripresa anche nell’affresco della facciata: Eris in peste patoronus (patronus). San Sebastiano, invece, con il piccolo lazzaretto annesso, divenne il ricovero dei malati di peste del ‘600 e di quelli di colera di fine ‘700.  Insieme alle due precedenti, merita infine di essere citata la chiesetta di San Pantaleo (protettore dei medici e dei malati) costruita, anch’essa come quella di San Rocco, lungo il torrente Piota.

Per quanto riguarda Lerma e i suoi antichi confini, inoltre, utili notizie sull’argomento non si ricavano solo in ambito architettonico, con la riscoperta delle chiese campestri sopra segnalate, ma si evincono altresì da una serie di importanti documenti che, redatti nel corso dei secoli, registrano la frequenza e la violenza con cui le malattie a elevato contagio ciclicamente si diffondevano e ci restituiscono interessanti informazioni sui conseguenti provvedimenti presi dalle autorità del tempo per il loro contenimento. Da queste letture, ciò che maggiormente colpisce è la corrispondenza di alcune situazioni di allora con quelle che anche noi abbiamo vissuto in questo ultimo anno, segnato dal coronavirus.

La valle del torrente Piota lungo cui si snoda la strada che da Lerma conduce a Capanne di Marcarolo; la parte in basso a destra della fotografia corrisponde alla zona dove erano stati costruiti i rastelli della rebba.

L’urgenza di trovare in breve tempo un luogo di sepoltura per le 296 vittime (un terzo della popolazione totale), che a Lerma nell’autunno del 1630 furono colpite dalla peste, o l’ordine di controllare gli spostamenti di uomini e di merci da una zona all’altra insieme all’obbligo di avere una bolletta di sanità da parte di chi doveva muoversi da un dato territorio, nonostante le evidenti differenze del caso, rimandano a questioni a noi tristemente note.

A questo proposito, tra le informazioni più significative per la nostra ricerca vi è quella circa la realizzazione di una rebba, un posto di blocco, voluto dai governanti del Monferrato con la finalità di controllare che le persone provenienti da Genova e dai territori limitrofi fossero in possesso della cosiddetta patente di sanità. Costruiti nell’estate del 1656, questi rastelli (cancelli) furono posti ai confini di Lerma, sulla strada che conduce a Capanne di Marcarolo lungo la valle del torrente Piota, a seguito della terribile pestilenza che nella città ligure e nel suo circondario provocherà la morte di 92000 persone. Essi verranno rimossi solo un anno più tardi, nell’agosto del 1657.

Quercus crenata

A causa delle rivendicazioni (documentate) di Genova, che accusava il Monferrato di aver posto i cancelli sul suo territorio e grazie ad una mappa storica presente sul libro di Emilio Podestà, Lerma – Storia e vita dalle origini alla fine del Settecento è stato possibile ritrovare il luogo in cui essi furono messi: si tratta di una località assai suggestiva all’interno del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo, dove è possibile ammirare una meravigliosa Quercus crenata, di cui vi proponiamo un’ immagine invernale.

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