Sentieri

L’anello delle cascine

Segnavia CAI: (bianco-rosso) nn. 406 – 422 – 407 – 404 – 405
Segnavia FIE: (giallo) punto e barra, quadrato, due rombi
Località di partenza e di arrivo: Ponte Nespolo m 507 
Principali toponimi toccati:
Pian di Remo, Diga del Lago Bruno, C.na Preaduga, C.na Carrosina, Passo della Dagliola, C.na Cian du Fó, C.na Nespolo.
Dislivello:
420 m circa
Sviluppo dell’itinerario: 
Km 14,8 
Tempo di percorrenza stimato totale: 5 ore circa, escluse le soste.
Lunghezze parziali:
Ponte Nespolo – Lago Bruno (km 5) – C.na Preaduga (Km 2,40) – C.na Carrosina (km 3) – Passo della Dagliola (Km 1,3 ) – Ponte Nespolo (Km 3,1)
Difficoltà: E

Questo splendido itinerario ad anello consente di effettuare un’escursione particolarmente interessante per i toponimi toccati e per la varietà di ambienti attraversati: il tempo di percorrenza stimato è destinato ad aumentare se si prevedono soste lungo le spiagge del torrente Gorzente oppure se si include la salita al Monte Tobbio e al Monte delle Figne.

L’itinerario inizia e termina in località Ponte Nespolo (m 507), dove la Strada Provinciale n.165 supera il torrente Gorzente e dove è possibile posteggiare l’auto. Percorrendo 200 di metri lungo la Strada Provinciale in direzione Capanne di Marcarolo, si raggiunge una bacheca informativa e una palina indicatrice, punto di inizio del sentiero che conduce al Lago Bruno (CAI 406).

Il sentiero risale il Gorzente sul lato sinistro idrografico, seguendone il corso tortuoso che alterna pozze d’acqua limpida, piccole cascate e veri e propri laghetti naturali. Le rocce del fondo regalano all’acqua un’attraente colorazione verde, che invita alla sosta per un bagno oppure, se la stagione non è propizia, per l’osservazione della fauna acquatica. In breve si raggiunge il Rio del Mulino, da oltrepassare con attenzione, e si perviene, dopo aver superato una fonte, alla località Pian di Remo, una radura pianeggiante che comprende una zona umida delimitata da una staccionata. Qui in primavera è possibile ammirare le fioriture del narciso dei poeti (Narcissus poeticus) e del gladiolo palustre (Gladiolus palustris), specie particolarmente protette dalla Regione Piemonte. Si continua lungo il tracciato, mantenendosi talora a pochi metri dal Gorzente: sulla sponda opposta gli impluvi del Rio Vergone e del Rio Preaduga giungono ad alimentarne la portata. Dopo aver oltrepassato un bivio con palina indicatrice, dal quale si stacca il collegamento più immediato per cascina Preaduga, si procede lungo le ultime anse del torrente e si raggiungono, ora in leggera salita, i resti di antiche costruzioni, ormai in vicinanza della diga del lago. Superati i ruderi, si raggiunge un punto scavato tra pareti rocciose, in cui periodicamente avviene lo scarico laterale delle acque del Lago Bruno. 

Qui occorre prestare molta attenzione: per la maggior parte dell’anno si tratta di un passaggio agevole e privo di acqua corrente, tuttavia dopo abbondanti piogge o comunque in caso di elevata portata dello scarico, è vivamente sconsigliato il guado. E’ invece opportuno utilizzare la variante di sentiero (indicata con pannello di avviso e segnavia) che risale il versante sopra i ruderi e collegandosi con il sentiero CAI 408 consente di raggiungere la diga del Lago Bruno in sicurezza. 

Va inoltre sottolineato che l’intera area dei laghi del Gorzente sarà soggetta nei prossimi anni a importanti lavori che interesseranno la struttura delle dighe e l’intera viabilità di servizio. E’ quindi possibile che l’ultimo tratto di sentiero appena descritto subisca una variazione di percorso, al momento non valutabile, che sarà opportunamente segnalata sul territorio.

Il Lago Lavezze, poi chiamato Bruno in onore del progettista ed esecutore dei lavori ingegnere Nicolò Bruno, fa parte del complesso denominato “I laghi del Gorzente”, che comprende anche il Lago Badana e il Lago Lungo e che fu realizzato a partire dal 1881 per contribuire all’approvvigionamento idrico della città di Genova. In seguito si affiancò lo sfruttamento idroelettrico dell’acqua accumulata, con la costruzione di centrali tuttora funzionanti. 

Dopo aver attraversato la diga e percorso la stradella di collegamento con la viabilità di servizio dei laghi, si incontra il bivio che, svoltando a sinistra, conduce lungo il tracciato di una vecchia strada per carri ( CAI 422), questa volta in sponda destra idrografica del torrente Gorzente e lungo curve di livello che consentono di dominare dall’alto la valle. Tratti di bosco si alternano a tratti aperti panoramici sulla valle del Gorzente, fino a giungere in una zona di rocce affioranti dove, sulla destra, è presente una galleria di disuso protetta da un cancello. Qui la carrareccia diventa sentiero e dopo aver attraversato una scoscesa valletta raggiunge la cascina Preaduga. (m 558), circondata da alberi da frutto e da muretti a secco. Preso la fonte della cascina, dove è possibile rifornirsi di acqua, ha inizio il sentiero CAI 407, che conduce alla cascina Carrosina: questo tratto dell’itinerario, incassato in due valli solitarie, brulle e rocciose è particolarmente silenzioso e suggestivo: durante la primavera e l’estate è frequente veder volteggiare l’imponente sagoma del Biancone (Circaetus gallicus), alla ricerca delle sue prede preferite, i serpenti. 

In primo luogo si supera un ruscello e si attraversa, in salita, il bosco di roveri, poi il sentiero va ad inoltrarsi, dapprima in piano, poi in leggera discesa, nel valloncello del Rio Preaduga, fino a raggiungere il piccolo corso d’acqua. Con tratti ripidi risale sull’opposto versante del vallone, attraverso un bosco via via più rado, sino a raggiungere la marcata linea spartiacque tra il Rio Preaduga e il Rio Figne. Dapprima in leggera salita, poi con andamento perlopiù in piano, si percorre il versante sinistro idrografico della valle del Rio Figne, fino a raggiungere e attraversare il ramo sinistro del rio a quota m 700 e, risalendo sul versante opposto, in pochi minuti si supera anche il ramo destro. 

Un tratto decisamente più ripido e caratterizzato da alcune decine di metri di instabilità superficiale conduce all’ampio costone che costituisce lo spartiacque tra il Rio delle Figne ed il Rio Vergone:attraversando il versante sinistro idrografico del vallone del Rio Vergone si arriva a Cascina Carrosina (m 834 ), circondata dai pascoli e dagli abbeveratoi per gli animali. 

Qui si incrocia il sentiero CAI 404: l’eventuale salita al Monte delle Figne (m 1172 ) richiede almeno un’ora e quindici minuti di tempo per colmare i quasi 350 metri di dislivello, il nostro itinerario procede invece sulla sinistra, lungo la strada sterrata, in direzione Monte Tobbio.

Percorsi circa duecento metri, è necessario lasciare la sterrata per seguire il sentiero che si diparte a sinistra e, tagliando il versante sud – ovest della Costa Castiglione, conduce agevolmente al all’ampia sella erbosa del Passo della Dagliola (m 856). 

Da qui l’eventuale ascesa al Monte Tobbio (m 1092) prevede circa mezz’ora di cammino. 

Svoltando invece a sinistra, l’itinerario scende in direzione Ponte Nespolo (CAI 405), lungo il versante meridionale del Monte Tobbio. 

Dopo circa mezz’ora di discesa tra le rocce ofiolitiche, il sentiero entra nel bosco per raggiungere prima i ruderi della cascina Cian du Fó (tradotto dal dialetto: piano del faggio) e poi la cascina Nespolo (m 590). Questo tratto di bosco è caratterizzato dalla presenza del castagno ed è possibile ammirare i tronchi scavati dal tempo di alcuni esemplari secolari, lembi residuali dei castagneti da frutto, in passato appositamente coltivati per la produzione delle castagne. Pratica diffusa in tutto l’Appennino, a Capanne di Marcarolo ha permesso di selezionare 22 diverse cultivar di castagno, molte delle quali sono oggi custodite presso l’arboreto dell’Ecomuseo di cascina Moglioni. 

Da cascina Nespolo l’itinerario prosegue sempre in discesa lungo un comodo sterrato, che in corrispondenza di una palina indicatrice bisogna abbandonare svoltando a sinistra: con un breve e ripido sentiero si accede all’area attrezzata della Baita del Rio Gorzente e dopo pochi metri si ritorna sulla Strada Provinciale n. 65, in prossimità dalla località Ponte Nespolo.