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MARCAROLO FILM FESTIVAL – domenica 23 agosto all’Ecomuseo di Cascina Moglioni


Domenica 23 agosto l’Ecomuseo di cascina Moglioni propone l’VIII edizione del Marcarolo Film Festival, manifestazione di cinema nella Natura dedicato a tematiche ambientali e socio-antropologiche; il festival è nato nel 2008 con la consapevolezza che l’audiovisivo oggi rappresenta uno dei principali strumenti per diffondere la conoscenza dai territori e delle diverse culture e per stimolare una riflessione sulle problematiche ambientali e sulle responsabilità individuali.

Il programma di quest’anno sarà il seguente:

– Ore 14.30 : presentazione del Marcarolo Film Festival

– Ore 15.00 : proiezione del documentario “Resistenza Naturale” del regista Jonathan Nossiter.

– Ore 16.30 : super merenda equa e solidale a cura della cooperativa EquAzione

– Ore 18.00 : proiezione del documentario “La TransuManza della Pace” della regista Roberta Biagiarelli.

– Ore 19.00 : concerto acustico nel teatro all’aperto dell’Ecomuseo di cascina Moglioni del gruppo ALPHA LYRAE

Il tema del Marcarolo Film Festival 2015 sarà l’AGRICOLTURA SOSTENIBILE e SOLIDALE.

“Resistenza Naturale” offre un’analisi del mondo agricolo “modeno”, della viti-coltura in particolare, attraverso i racconti di quattro produttori di vino che hanno scelto semplicemente di produrre in modo “naturale” i loro prodotti. Tra queste quattro testimonianze c’è quella di Stefano Bellotti della Cascina degli Ulivi di Novi Ligure, precursore dell’agricoltura biodinamica in Italia, che sarà presente con i suoi vini.

“La TransuManza della Pace” è un resoconto della prima parte di un progetto di cooperazione tra la valle Rendena in Trentino e Suceska – Srebrenica in Bosnia-Erzegovina. Ad occuparsi in prima persona del progetto è Roberta Biagiarelli, di professione attrice e regista teatrale, con la collaborazione tecnica agronomico-zootecnica di Gianni Rigoni Stern funzionario in pensione della comunità montana dell’Altopiano dei Sette Comuni di Asiago, nonché figlio dello scrittore Mario Rigoni Stern.

Approfondimento:

 

“Resistenza Naturale” di Jonathan Nossiter (da www.luckyred.it)

Dalle Marche alla Toscana, dall’Emilia Romagna al Piemonte, quattro storie diverse unite da un unico e profondo amore: quello per la propria terra. Dieci anni dopo “Mondovino”, Jonathan Nossiter torna a raccontare la bevanda alcolica più antica del mondo, questa volta attraverso la voce di Corrado, Giovanna, Elena e Stefano, quattro vignaioli naturali che hanno deciso di ribellarsi alle regole di un ordine economico e politico che non salvaguarda la biodiversità e la tipicità ma, anzi, appiattisce e omologa la produzione agro alimentare, talvolta mettendo paradossalmente a dura prova anche la qualità e salubrità dei prodotti. Il vino diventa così un pretesto per portare l’attenzione su tutta la catena alimentare: dalla produzione alla nostra tavola. La resistenza dei vignaioli è gioiosa e incantata, non alimentata da rabbia e rancore, ma esclusivamente dal rispetto per i propri luoghi, per il proprio passato e per il futuro che stanno costruendo per i loro figli. I vignaioli naturali, avvalendosi anche della moderna tecnologia, restituiscono il sapore autentico e genuino del vino di una volta esattamente come la Cineteca di Bologna e il suo direttore Gianluca Farinelli, riportando in sala “vecchi” film restaurati, danno allo spettatore del presente l’opportunità di assaporare il gusto di un passato sempre attuale. Attraverso la potenza del linguaggio documentario si dà voce a una realtà tanto bella quanto nascosta. Cogliendo l’ironia e l’emozione di Resistenza naturale si libera il ribelle presente in ognuno di noi.

 

“La TransuManza della Pace” di Roberta Biagiarelli (da www.babelia.org)

Un documentario che ha per protagonisti i paesaggi e i pascoli del Trentino e di Suceska nella Municipalità di  Srebrenica in Bosina_Erzegovina, le persone e gli animali che li popolano. Facendo tesoro dell’esperienza maturata negli anni nell’area di Srebrenica, Roberta Biagiarelli ha realizzato un road movie per raccontare il trasferimento e la consegna di quarantotto manze dalla Val Rendena (TN) alle famiglie di Suceska_Srebrenica (Bosnia-Orientale) e gli sviluppi sul territorio. Un’azione di solidarietà esemplare ed incisiva che prende avvio dalla professionalità e l’esperienza sul campo di Gianni Rigoni Stern per porre rimedio in modo concreto ai danni lasciati sul campo dalla guerra e per ripristinare  le condizioni di una ripresa per una prospettiva del futuro agricolo di quelle comunità bosniache ancora oggi in grande difficoltà a quindici anni dalla fine della guerra. Il prezioso trasferimento di sapienza legata ai ritmi della terra da un Altopiano italiano, quello di Asiago verso un Altopiano bosniaco.

Un road movie come caso esemplare di solidarietà diretta ed efficace, per una ri-generazione di valori, di scambi e relazioni positive tra compaesani che vivono in differenti geografie.

Il Progetto La TransuManza della Pace

Il titolo del documentario di Roberta Biagiarelli ha dato il titolo a tutta la ben più ampia ed estesa azione di solidarietà.

Da quindici anni Roberta Biagiarelli  orbita attorno a Srebrenica, umanamente e professionalmente e in questi anni ha incontrato decine, centinaia di persone che spesso le si propongono come volontari “per fare qualcosa lì, a Srebrenica… dove vai sempre…”, ma tre anni fa sull’Altopiano di Asiago in provincia di Vicenza, ha conosciuto un volontario speciale, un montanaro di razza: Gianbattista Rigoni Stern, detto Gianni. Gli ha raccontato della “sua” Srebrenica e dei  dintorni e ha intuito che insieme potevano ideare e progettare qualcosa di utile e originale insieme. Gianni Rigoni ha messo piede per la prima volta in quei luoghi nell’estate 2009, e, come succede a molti, non se ne è più andato. Per lui è stato come trovare un posto simile a casa sua, in un altro luogo, in un’altra epoca; è stato come scoprire un altro Altopiano di Asiago, come doveva essere alla fine della Prima Guerra Mondiale e si è ammalato di “bosnite”.

Rigoni ha messo immediatamente a disposizione la sua competenza e tenacia da montanaro, acquisita in trent’anni di lavoro come funzionario presso la Comunità Montana dell’Altopiano dei Sette Comuni di Asiago, con l’obiettivo di trasferire la sua esperienza e conoscenza. La consegna del bestiame è stata la prima tappa di un processo  ancora in corso, molto tempo in cui Rigoni Stern ha fatto vari sopralluoghi, accumulato dati, stilato un utile censimento dell’area; nella primavera 2010 ha iniziato a tenere delle lezioni per poter trasmettere alla popolazione, l’esperienza e le tecniche base per poter coltivare e allevare, per colmare quel vuoto di conoscenza lasciato da un’intera generazione che è stata spazzata via dalla guerra. C’è stata molta partecipazione: 50 iscritti, uomini e donne che accorrevano dalle contrade più disperse, donne che facevano anche un’ora di strada a piedi per partecipare alle lezioni, anche perché la condizione posta da Rigoni era che “solo chi avesse frequentato il corso per intero avrebbe avuto diritto a ricevere in dono una vacca.”

E così è stato. Sono state scelte le vacche di razza Rendena perchè sono animali molto idonei alla zona e al clima di Suceska; mucche rustiche adatte sia per la produzione di latte che di carne. Il 1° dicembre 2010 nevicava. Si è andati in Val Rendena, a Caderzone (TN), a ritirare gli animali dagli allevatori trentini: 48 manze e manzette di età compresa tra i 12 e i 24 mesi, alcune già gravide, altre da ingravidare. Alcuni allevatori, soprattutto quelli con le stalle più piccole, nel consegnarci gli animali, avevano quasi le lacrime agli occhi. … e poi è iniziato il nostro ennesimo viaggio, verso la Bosnia Erzegovina.

Dopo una sosta degli animali di venti giorni in una stalla per il periodo di quarantena sul confine croato-bosniaco per i dovuti accertamenti, tra il 22 e il 23 dicembre 2010 le mucche sono state consegnate alle famiglie di Suceska. L’assegnazione è avvenuta per sorteggio tra gli allevatori-contadini che avevano partecipato alle lezioni di Gianni Rigoni.

 

 

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