Oggi nell'Appennino

La Sfinge del Galio o Sfinge Colibrì

La Sfinge del Galio (Macroglossum stellatarum, Linnaeus 1758) è una falena diurna, con abitudini migratorie, che popola la regione Paleartica.
Possiede un controllo del volo particolarmente efficiente che le permette di poter restare immobile di fronte al fiore da cui sugge il nettare, analogamente a quanto fanno i colibrì. Da questa sua caratteristica discende il secondo nome vernacolare di Sfinge Colibrì.
Il nome della famiglia cui appartiene, Sfingidi, deriva dall’abitudine dei bruchi di sollevarsi rimanendo immobili se disturbate, a mo’ di sfinge. Il nome generico “macroglossum”, dalla grande lingua, rende onore alla spiritromba – l’organo utilizzato per aspirare i liquidi simile ad una proboscide – particolarmente lunga di questo insetto.

Nel mondo sono intorno al migliaio le specie degli Sfìngidi. Delle 24 specie di questa famiglia presenti in Italia, più della metà sono state segnalate nel Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo.
Macroglossum stellatarum ha tre generazioni annuali (trivoltina), nel Parco comprese nel periodo tra aprile e ottobre. Non è raro però vederla volare anche nelle giornate invernali meno fredde: in questo caso si tratta di esemplari svernanti o provenienti da latitudini più meridionali: come l’esemplare immortalato per quest’articolo, fotografato il 13 marzo 2014.

Qual è la biodiversità delle farfalle del Parco? Una recente indagine, condotta nel periodo dal 2002 al 2012, ha rilevato la presenza di 1464 specie.
Per chi volesse approfondire la conoscenza di questi splendidi invertebrati suggeriamo l’acquisto del libro “I lepidotteri del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo” di Giorgio Baldizzone, C. Cabella, F. Fiori e P.G. Varalda.
Il volume potrà essere richiesto all’autore via mail all’indirizzo: giorgiobaldizzone@tin.it


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