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Farfalle protette. Un caso di studio: Euphydryas aurinia provincialis

Il 19 giugno 2015, presso il Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, il Settore Aree Naturali Protette della Regione Piemonte coordina – in collaborazione con l’I.P.L.A. S.p.A. e l’Università degli Studi di Torino (Gruppo Zoolab) – una giornata di formazione per il personale dei Parchi piemontesi sul monitoraggio dei lepidotteri tutelati dagli allegati II e IV della Direttiva Habitat.

La giornata viene organizzata sulla base dei dati raccolti grazie a un finanziamento regionale nell’ambito della Misura 323 del Piano di Sviluppo Rurale 2013.

 



Il finanziamento regionale è stato concesso sulla base di un ambizioso progetto denominato P.I.U.M.A.: una serie di azioni finalizzate all’acquisizione di strumenti gestionali condivisi coinvolgendo i portatori di interesse locali, realizzabili attraverso l’attivazione di un tavolo tecnico di sensibilizzazione a livello locale (acronimo inglese EASW), con la redazione finale di un Piano d’Azione avente valore normativo nel quadro più generale del raggiungimento degli obiettivi di coerenza dettati della Rete ecologica europea “Natura 2000”.
Tra gli interventi previsti dal progetto
P.I.U.M.A. vi è il recupero dei prati pascolo di Cascina Leveratta (Capanne di Marcarolo, Bosio – AL), ascrivibili alle tipologie 6510 e 6210* della codificazione della Direttiva Habitat (92/43/CEE) , ambienti essenziali per la conservazione delle più importanti popolazioni regionali delle farfalle Zerynthia polyxena e Euphydryas aurinia provincialis, specie degli allegati II e IV della normativa comunitaria richiamata.

Quali sono stati gli studi che hanno portato ad una conoscenza delle dinamiche di popolazione della farfalla Euphydryas aurinia provincialis?
Nell’estate 2013 sono iniziati i monitoraggi di presenza della specie.
Ricordiamo che Euphydryas aurinia oltre ad essere inserita nell’Allegato II della Direttiva Habitat è anche inserita nella convenzione di Berna (Allegato II) del 1979: si tratta, cioè, di una specie di primaria e assoluta importanza dal punto di vista normativo e conservazionistico.
Euphydryas aurinia è una specie monovoltina (una sola generazione annuale) il cui volo estivo si svolge soprattutto in Maggio/Giugno.
Le giovani larve (bruchi) sono gregarie e tessono sulla pianta ospite una tela comunitaria.

La popolazione del SIC/ ZPS IT1180026 “Capanne di Marcarolo” risulta una di quelle termofile, ascritte alla sottospecie provincialis per la quale al contrario della sottospecie igrofila “auriniale notizie sull’ecologia sono veramente molto scarse. Inoltre per la sottospecie presente qui non esiste un piano di gestione valido e condivisibile, è urgente perciò studiare in modo approfondito le esigenze ecologiche della sottospecie in questione al fine di poter pervenire a conoscenze scientifiche tali da redigere un valido strumento di gestione e conservazione.

L’areale della specie nell’area protetta è molto ampio ma la ricerca si è concentrata nei prati sfalciati e pascolati nei pressi di Capanne di Marcarolo.
Le attività di ricerca e monitoraggio effettuate sugli adulti  si sono svolte per tutto il suo periodo di volo che, nel 2013, si è protratto dal 27 maggio al 23 giugno.
Si è iindagata un’area di circa 750 ha che comprende buona parte degli ambienti aperti del Parco soggetti a pascolo.

Sulla base della presenza della pianta nutrice (Knautia arvensis) e delle differenti caratteristiche ambientali delle diverse aree studiate, è stato possibile suddividere il sito di studio in 3 zone principali costituite dalle aree circostanti la Cascina Leveratta, la Cascina Viola e la Cascina Merigo, a loro volta suddivise in ulteriori 5 aree per un totale di 15 sottozone monitorate.

Con il metodo Cattura-Marcatura-Ricattura è stato possibile, così, indagare la dinamica di popolazione e la consistenza numerica della popolazione del Parco, nonché la scelta dell’habitat operata dagli adulti di Euphydryas aurinia provincialis e i loro spostamenti tra le varie aree.

Durante tutta la stagione sono state inoltre rilevate la variazioni metereologiche per valutarne l’influenza sul volo degli adulti.

Per la stagione 2013 è stata rilevata una buona consistenza della popolazione del Parco, con un totale di 1499 individui marcati. Il metodo prevede che gli adulti vengano catturati con un retino da farfalle marcati con un numero progressivo sulla pagina inferiore di una delle ali e poi rilasciati. Mediante la ricattura degli individui marcati è possibile stimare la consistenza della popolazione e studiare la propensione al movimento così come la selezione dell’habitat, fattori indispensabili per una corretta gestione.

Per questo lavoro sono stati necessari 4 operatori: Elisa Plazio, Liliana Bosso, Manuela Pesce e Matteo Paveto studenti degli Atenei di Torino e di Genova coordinati dal gruppo ZOOLAB di Torino (Simona Bonelli, Luca Casacci e Francesca Barbero).

A fine stagione, è stato poi possibile, tramite il metodo dei quadrati, valutare la presenza e la quantità dei nidi gregari costituiti dalle larve del Lepidottero nelle diverse zone, potendo così valutare la scelta in termini di nicchia ecologica operata sulla pianta nutrice dalla femmina di Euphydryas aurinia provincialis al momento dell’ovideposizione.

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