Natura e Ricerca

Rete Fenologica Forestale Piemontese

A partire dall’anno 2009 l’Ente Parco Capanne di Marcarolo, aderendo ad un progetto lanciato dal Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università di Torino, dai Settori Fitosanitario (Sez. Agrometeorologia e AIAM) e Pianificazione e Gestione delle Aree protette della Regione Piemonte e dall’ARPA – Piemonte (Area Previsione e Monitoraggio Ambientale), è entrato a fare parte di una rete di siti di monitoraggio del comportamento fenologico di alcune specie arboree o arbustive tipiche del territorio piemontese (La fenologia vegetale si occupa della definizione delle fasi di sviluppo, o fasi fenologiche, delle piante in particolari scale fenologiche e della registrazione delle date in cui esse si verificano nei diversi ambienti).

Tali siti ricadono per la maggior parte in Aree Protette dove, oltre alla presenza di consorzi vegetali in buone condizioni di conservazione, è disponibile personale con la necessaria preparazione scientifica e in grado di operare a costo zero, ossia di effettuare i rilievi fenologici nell’ambito delle consuete attività di servizio sul territorio (vigilanza o attività tecnico-scientifiche).

 

 

Nel Parco i rilevamenti consistono nell’osservazione su specie arboree campione degli eventi biologici che si manifestano annualmente, vale a dire il ciclo vitale delle foglie (fasi vegetative) e dei fiori (fasi riproduttive).

Con frequenza settimanale viene osservata la morfologia di questi organi e il suo variare in funzione dell’andamento stagionale, con la finalità di definire correlazioni utili a comprendere la risposta degli ecosistemi forestali ai cambiamenti climatici in atto.

Nel territorio del Parco sono stati scelti per le osservazioni fenologiche tre esemplari di :

Fagus sylvatica (Faggio)

Prunus avium (Ciliegio)

Corylus avellana (Nocciolo)

Alnus glutinosa (Ontano nero)

per un totale di dodici alberi da “visitare” periodicamente e dall’osservazione dei quali è risultata apprezzabile anche una certa variabilità individuale nei ritmi fenologici a parità di condizioni stazionali (gli esemplari di ciascuna specie sono ubicati a pochi metri di distanza l’uno dall’altro).

Le fasi fenologiche che si succedono stagionalmente sono codificate in modo da ottenere risultati omogenei e confrontabili tra tutte le stazioni di rilevamento.

 

Per approfondire i contenuti del progetto e i risultati della ricerca relativi all’annata 2014 è possibile scaricare i seguenti documenti.

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