Marcarolo: ambienti e specie per la natura d’Europa
Habitat, biodiversità, paesaggio, cultura: cosa fa di un’area naturale un Sito di importanza europea?
La risposta è celata nella famosa “Direttiva Habitat”, o meglio negli allegati elenchi di fauna, flora e ambienti che giustificano l’adozione di particolari misure di conservazione a livello comunitario e che ogni Stato membro deve individuare per l’istituzione dei “Siti Natura 2000”, una rete di aree tutelate che va dalla Scandinavia alla Grecia, dalla Spagna ai Balcani.
Capanne di Marcarolo, di primo acchito, si presenta al visitatore come un vasto territorio quasi disabitato, di eccezionale interesse paesaggistico, che in primavera colpisce per le fioriture multicolori, mentre in inverno si ammanta di un’atmosfera solitaria nella quale la natura selvaggia sembra pervadere ogni cosa. Tuttavia, al di là degli indubbi pregi estetici e ricreativi, il valore conservazionistico dell’Area protetta è stato evidenziato attraverso approfonditi studi scientifici in atto ormai da diversi anni sugli ambienti e la biodiversità, dai quali è emersa tutta l’importanza di questo comprensorio nel quadro biogeografico mediterraneo: specie floristiche endemiche come il Cerastium utriense o Peverina di Voltri, specie nuove per la scienza come i lepidotteri Coleophora marcarolensis e Elachista cabanella e, naturalmente, la presenza di numerosi habitat e specie inseriti negli elenchi della Direttiva europea per la costituzione della Rete Natura 2000. Le conoscenze accumulate attraverso il lavoro di ricercatori, Università e del personale dell’Ente Parco hanno permesso all’Area protetta di raggiungere lo status di “Sito di Importanza Comunitaria”.
Ciò detto, quali e quanti sono gli habitat di interesse comunitario individuati nel SIC/ZPS “Capanne di Marcarolo”? Molti, per la precisione 27 secondo l’ultimo aggiornamento:
Habitat forestali d’interesse comunitario (prioritari se contrassegnati con “*”) :
Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae); codice 91A0*
Faggete acidofile; codice 9110
Foreste a galleria di Salix alba e Popolus alba; codice 92A0
Faggete Appenniniche a Taxus e Ilex; codice 9210*
Foreste di Castanea sativa; codice 9260
Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion; codice 9180*
Pinete mediterranee di pini mesogeni; codice 9540
Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Myricaria germanica; codice 3230
Habitat non forestali d’interesse comunitario (prioritari se contrassegnati con “*”) :
Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp.; codice 3140
Vegetazione riparia e di greto a Salix eleagnos dei fiumi alpini; codice 3240
Lande secche europee; codice 4030*, sottotipo 31.21: brughiere submontane a vaccinium e calluna
Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli; codice 5130
Formazioni erbose calaminari dei Violetalia calaminariae; codice 6130
Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone submontane dell’Europa continentale); codice 6230*
Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine; codice 6170
Praterie secche su calcare a Bromuns erectus (* se ricche di orchidee); codice 6210
Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limosi (Molinion caeruleae); codice 6410
Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile; codice 6430
Praterie magre da fieno a bassa altitudine; codice 6510
Vegetazione palustre a Rhynchospora; codice 7150
Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae; codice 7210*
Torbiere basse alcaline; codice 7230
Ghiaioni silicei alpini; codice 8110
Ghiaioni del mediterraneo occidentale e termofili; codice 8130
Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica; codice 8210 e 8220, sottotipi 62.13 e 62.23
Grotte non ancora sfruttate a livello turistico; codice 8310
Tratti di corsi d’acqua a dinamica naturale o seminaturale (letti minori, medi e maggiori) in cui la qualità dell’acqua non presenta alterazioni significative; codice 32.00
Ed ecco le specie animali dell’Area protetta tutelate a livello comunitario:
Mammiferi: La chirotterofauna presente nell’area del Parco e del SIC annovera attualmente 19 specie, tra cui cinque incluse nell’Allegato II della Direttiva Habitat (92/43/CEE): Barbastella barbastellus, Myotis emarginatus, Myotis myotis, Myotis blythii, Rinolophus ferrumequinum e Rinolophus hipposideros. Sono inoltre presenti Myotis daubentoni, Plecotus austriacus (DIR Habitat All. IV), Rhinolophus euryale, Pipistrellus savii. Altri mammiferi: Canis lupus (prioritario), Muscardinus avellanarius.
Rettili: Lacerta viridis, Coluber viridiflavus, Elaphe longissima, Natrix tessellata.
Anfibi: Speleomantes strinatii, Triturus carnifex, Rana dalmatina.
Pesci: Leuciscus souffia, Barbus meridionalis, Barbus plebejus, Chondrostoma genei, Cobitis taenia
Crostacei: Austrapotamobius pallipes
Invertebrati di interesse comunitario e /o conservazionistico: Callimorpha quadripunctata (prioritario), Euphydryas provincialis, Zerynthia polixena , Coleophora marcarolensis n. sp., Elachista cabanella n. sp., Lucanus cervus, Cerambyx cerdo, Saga pedo