La Rete Natura 2000 (bis)

Guida allo Studio di incidenza e Scheda quesito di assoggettabilità

L’ENTE DI GESTIONE DELLE AREE PROTETTE DELL’APPENNINO PIEMONTESE, SOGGETTO GESTORE DI SITI NATURA 2000

Natura 2000 è il sistema organizzato (“rete”) di aree (“siti”) destinate alla conservazione della biodiversità presente nel territorio dell’Unione Europea, e in particolare alla tutela di una serie di habitat e di specie animali e vegetali rari e minacciati.
L’individuazione dei Siti Natura 2000 (S.I.C. e Z.P.S.) in Italia è stata realizzata, per il proprio territorio, da ciascuna Regione con il coordinamento del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che ha trasmesso le liste dei Siti proposti alla Commissione Europea, competente per la valutazione e successiva designazione ufficiale.
La Rete Natura 2000 nasce con le due Direttive comunitarie “Uccelli” (1979) e “Habitat” (1992), profondamente innovative per quanto riguarda la conservazione della natura. Non solo semplice tutela di piante, animali e aree, ma conservazione organizzata di habitat e specie. Viene definita la biodiversità come oggetto fondamentale della tutela, attraverso la protezione di specie e degli habitat che le ospitano, e si mira a costituire una rete funzionale di aree dedicate allo scopo, un insieme armonico di ambienti biotici e abiotici rappresentativi per l’intera Europa. Non un semplice insieme di territori isolati tra loro, ma un sistema di siti studiato per ridurre l’isolamento di habitat e di popolazioni e per agevolare gli scambi e i collegamenti ecologici. Sono di particolare interesse le aree ad alta naturalità e i territori contigui che collegano ambiente antropico e ambiente naturale, soprattutto con funzione di corridoio ecologico, e si individuano i territori utili a mettere in relazione aree distanti spazialmente ma vicine per funzionalità ecologica.
Le due Direttive comunitarie tendono a ricucire gli strappi di un territorio, quello europeo, che ha subito così tante frammentazioni degli ambienti naturali a favore dell’urbanizzazione, dell’attività industriale, dell’agricoltura intensiva e delle infrastrutture. Garantire la sopravvivenza di molte specie significa tutelarne l’area minima vitale e ripristinare le possibilità di comunicazione tra queste aree, promuovendo interventi che rimuovano le minacce alle specie e agli habitat e che diano concretezza alle potenzialità di rinaturalizzazione.
Il fine ultimo di assicurare il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e delle condizioni di vita delle specie, viene perseguito concretamente tramite l’applicazione di specifiche direttive e indirizzi (Piano di gestione, Piani d’Azione) che prevedono la verifica dello stato di conservazione sia attraverso i monitoraggi periodici, sia attraverso la procedura per la Valutazione di incidenza, vincolante per piani, progetti e interventi da realizzare all’interno o nelle adiacenze degli stessi Siti della Rete Natura 2000.
La Regione Piemonte con la legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 ha riconosciuto l’importanza della conservazione in situ degli ecosistemi e degli habitat naturali e seminaturali, del mantenimento e della ricostituzione di popolazioni vitali di specie nelle loro zone naturali e della conservazione ex situ delle specie animali e vegetali ai fini della tutela della diversità biologica, genetica, specifica ed ecosistemica e delle sue componenti, in considerazione dei suoi valori ecologici, genetici, sociali, economici, scientifici, educativi, culturali, ricreativi ed estetici, in armonia con i principi della Convenzione sulla biodiversità di Rio de Janeiro.
La Regione Piemonte, in attuazione dei principi definiti nella L.R. n. 19/2009, ha delegato con D.G.R. n. 36-13220/2010 all’allora Parco naturale delle Capanne di Marcarolo la gestione dell’Area della rete Natura 2000 SIC/ZPS IT 1180026 “Capanne di Marcarolo”.
Con Deliberazione del Consiglio Direttivo n. 12/2010, L’allora Ente di gestione del Parco naturale Capanne di Marcarolo ha approvato e sottoscritto in data 20/10/2010 la Convenzione di delega del SIC/ZPS “Capanne di Marcarolo”. L’Ente Parco da tale data gestisce pertanto il territorio dell’Area della rete Natura 2000 SIC/ZPS “Capanne di Marcarolo”. Il Sito appartiene per le proprie caratteristiche naturali, unico in Regione Piemonte, alla Regione biogeografica Mediterranea, estendendosi su di una superficie complessiva di circa 9.500 ettari nella zona meridionale della Provincia di Alessandria e interessando i territori dei Comuni di Bosio, Voltaggio, Tagliolo Monferrato, Mornese, Casaleggio Boiro e Lerma.
Per quanto concerne la pianificazione, la Regione Piemonte, con D.C.R. n. 307-52921 del 10/12/2009 ha approvato la prima variante al Piano d’area del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo, unitamente alla Normativa Forestale dell’Ente Parco, valevole quest’ultima anche per il territorio di SIC/ZPS esterno al Parco e la cui applicazione è di competenza dell’Ente di gestione. Tutte le informazioni territoriali, naturalistiche e normative concernenti il Sito Natura 2000 sono contenute nel materiale informativo scaricabile in formato PDF dal sito www.areeprotetteappenninopiemontese.it. E’ inoltre disponibile cartografia tematica utile alla redazione degli Studi per la Valutazione di incidenza da richiedere all’Ente gestore.

La vigilanza nelle aree della rete Natura 2000 gestite dall’Ente  è affidata:
• al personale di vigilanza dell’Ente Parco (Guardiaparco);
• al Corpo forestale dello Stato;
• agli agenti di polizia locale, urbana e rurale competenti per territorio;
• agli agenti di vigilanza della Provincia di Alessandria;
• alle guardie ecologiche volontarie di cui all’articolo 37 della L.R. n. 32/1982 e s.m.i.

La Procedura per l’attuazione degli interventi selvicolturali:
La comunicazione di taglio boschivo è sempre obbligatoria e deve essere presentata ad uno degli Sportelli forestali del Piemonte, quale lo Sportello forestale dell’Ente di gestione presso la Sede Operativa, Ufficio Tecnico, via G.B. Baldo n. 29, 15070 Lerma (AL) il martedì mattina dalle ore 10.00 alle ore 12.00 ovvero previo appuntamento  allo 0143877825.
Per interventi su superfici fino a 2 ettari, anche non accorpate, trascorsi 30 giorni dalla presentazione della comunicazione il proprietario o l’avente diritto può procedere al taglio, ovvero l’Ente Parco fornisce la necessaria assistenza per l’individuazione delle modalità di prelievo, avvalendosi del proprio personale senza oneri per il richiedente.

Per interventi che interessano superfici superiori a 2 ettari, anche non accorpate, scaduto il termine di 60 giorni dalla presentazione della comunicazione, i proprietari e/o aventi diritto predispongono la Relazione tecnica, redatta da tecnici forestali abilitati. La Relazione è sottoposta a parere di conformità dell’Ente Parco, che può esprimersi entro 60 giorni, trascorsi i quali si intendono approvati e cantierabili.
Il progetto esecutivo di cui sopra deve contenere: il piedilista di martellata, l’indicazione circa l’obiettivo dell’intervento, le modalità d’esbosco. La Comunicazione al taglio è inoltrata allo Sportello forestale competente per territorio a cura dell’Ente Parco, senza oneri per il richiedente.

GUIDA ALLA REDAZIONE DELLO STUDIO DI INCIDENZA E PROCEDURE DI VERIFICA ASSOGGETTABILITÀ

La Guida, scaricabile al link sottostante, rappresenta uno strumento di consultazione, preventivo all’inoltro di Piani, progetti o interventi al Soggetto gestore del Sito.

Guida alla redazione dello studio per la valutazione di incidenza e alle procedure di verifica di assoggettabilità – ZSC/ZPS IT1180026 CAPANNE DI MARCAROLO

E’ inoltre disponibile la Scheda quesito per la verifica di assoggettabilità:

SCHEDA GUIDA di assoggettabilità alla procedura di valutazione di incidenza ex art. 43 l.r. 19/2009 – ZSC/ZPS IT1180026 CAPANNE DI MARCAROLO (versione PDF)

SCHEDA GUIDA di assoggettabilità alla procedura di valutazione di incidenza ex art. 43 l.r. 19/2009 – ZSC/ZPS IT1180026 CAPANNE DI MARCAROLO (versione DOC)

 

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