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La flora del Parco

Drosera rotundifoliaUna caratteristica del territorio è quella di ospitare specie vegetali molto rare o localizzate.

La Drosera rotundifolia ne è uno degli esempi: si tratta di una pianta un tempo presente anche in pianura ed oggi relegata a pochissime zone montane.
Cerastium utrienseLa carenza di azoto degli ambienti ove vive – piccole zone umide ed acquitrinose – viene supplita dalla specie con particolarissimo adattamento evolutivo che ha le ha consentito di trarre il nutrimento non solo dal terreno, ma anche da piccoli insetti catturati grazie ai numerosi poli ghiandolari presenti sulle foglie.
Il Cerastium utriense o poverina di Voltri è la pianta più esclusiva del Parco. E’ stata individuata come specie nel 1988 ed è endemica del Gruppo di Voltri. In tutto il mondo si trova solo su queste montagne!
L’antichissima specie della Viola bertolonii , endemica dell’Appennino ligure è vero gioiello flogistico del Parco; da essa si sono probabilmente originate le viole della Corsica.
Nel Parco sono presenti diverse qualità di rose selvatiche: la Rosa gallica, dai fiori di uno splendido rosso, fiorisce a maggio nei prati e ai bordi delle strade; la Rosa pendulina, dai piccoli fiori profumati che reclinano verso il basso; la Rosa jundzillii è una specie rarissima, cresce in alcune lViola bertoloniiocalità del Trentino e, secondo una studio sulla flora del basso Piemonte del 1902, sul monte Tobbio, ove, peraltro, non è stata rinvenuta di recente.

All’inizio dell’estate si può incontrare il Linum campanulatum, dalle corolle color oro che si aprono solo ai raggi del sole; il Linum suffruticosum, dai fiori bianchi venati di un rosa pallido.
L’ Euphorbia hyberna, una pianta delle forre ombrose la cui sottospecie insularis si trova sul continente solo sulle Alpi Apuane e in un tratto appenninico nell’entroterra di Genova in parte compreso nel Parco delle Capanne di Marcarolo; appartiene a quelle specie, dette endemiche, che hanno una distribuzione limitata a determinate aree geografiche.
erica A metà marzo, quando i boschi sono ancora spogli, si può incontrare la Daphne mezereum, un arbusto i cui rametti si ricoprono di profumatissimi fiori rosa; la Daphne cneorum, profumatissima, è legata alle rocce serpentinose le quali, a causa della presenza al loro interno di microelementi che offrono condizioni molto difficili per gran parte dei vegetali, sono abitate solo dalle poche specie in grado di adattarvisi.
La vicinanza del mare ha permesso a specie con esigenze ecologiche diverse di crescere negli stessi luoghi. E’ il caso dell’ Erica carnea e dell’ Erica arborea: la prima, dai profumatissimi fiori rossa, trova nelle Alpi l’ambiente d’ elezione, mentre la seconda, dai graziosi fiori crema, è un tipico elemento della macchia mediterranea.
Purtroppo tra le specie più raccolte, poiché appariscenti, ci sono i narcisi; il tromboncino (Narcissus pseudonarcissus), dai fiori gialli, del quale si narra che fosse presente in gran numero nei prati in riva al Gorzente ed il narciso dei poeti (Narcissus poëticus), dai fiori bianchi, di cui si faceva razzia per il suo splendore.
Giglio di San GiovanniIl giglio di San Giovanni (Lilium bulbiferum) è un’altra specie, da sempre raccolta in gran quantità per la bellezza dei suoi fiori arancio, molto grandi e appariscenti.
LOrchis laxiflorae orchidee, per la loro bellezza e per le loro particolari esigenze ambientali, sono tra le piante più significative del Parco; si pensi che l’orchidea è un indicatore ecologico, facendo parte di quegli organismi viventi in grado di riprodursi solo in quelle zone che hanno conservato un equilibrio naturale non alterato da fattori esterni, evidenziando quindi lo stato di salute di un’area. Per tali ragioni si raccomanda di limitarsi ad assaporarne il profumo, senza recare danno al fiore.
Presenti nel Parco l’Orchis laxiflora, dai fiori rosso vino e la rara l’Epipactis palustis, ritrovata di recente.Tra le specie vegetali arboree si segnala l’agrifoglio (Ilex aquifolium), pianta di origine tropicale, spesso scambiata per il pungitopo; decimato da sempre per il suo legno pregiato e per i suoi rami sempreverdi che portano bellissime bacche rosse, è diventato oramai raro.
Il tasso (Taxus baccata) è una conifera molto rara in italia allo stato spontaneo è presente nel Parco in numero modesto ed è caratteristica per i suoi frutti rossi. La Quercus crenata è una latifoglia sempreverde di origine incerta, si pensa possa essere un ibrido tra il cerro e la quercia da sughero, anche se questa teoria non ne spiega la presenza in zone come la nostra dove quest’ ultima specie non è presente.

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