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La fauna del Parco

salamandraUna passeggiata sotto la pioggia è l’unico modo di vedere la bella salamandra pezzata (Salamandra salamandra), il rospo comune (Bufo bufo), la rana rossa (Rana temporaria) e i due tritoni presenti nel Parco, l’alpestre (Triturus alpestris) e il crestato (Triturus cristatus)
All’interno delle miniere abbandonate, numerose sul territorio, possiamo trovare il geotritone italiano (Hydromantes italicus), di abitudini esclusivamente ipogee.
Il parco risente moltissimo del clima mediterraneo, a causa della forte vicinanza del mare, risultando quindi particolarmente favorevole per la vita dei rettili, come dimostra la presenza di ben otto specie di serpenti. Ci preme ricordare come TUTTI i serpenti siano innocui, tranne la vipera, e sono tutti utili all’agricoltura e all’equilibrio degli ecosistemi naturali poiché si nutrono di roditori e di insetti nocivi. I colubridi sono serpenti molto grandi e lunghi anche oltre i due metri; il biacco (Coluber viridiflavus) è il serpente più comune della zona di colore verde/giallastro o nero/giallastro; il saettone (Elaphe longissima) che è di dimensioni simili al biacco, è in grado di soffocare prede della grandezza di un giovane coniglio con la possanza delle sue spire.
Numerose specie di mammiferi trovano nel Parco un habitat favorevole; la volpe (Vulpes vulpes) che si aggira furtiva la notte nei boschi alla ricera di piccoli mammiferi, il tasso (Meles meles) mustelide piuttosto diffuso nel Parco, la faina (Martes foina) e la donnola (Mustela nivalis) abili arrampicatori di abitudini prettamente notturne.

caprioloSchivo, diffidente e di abitudini crepuscolari, il capriolo (Capreolus capreolus) frequenta prevalentemente zone boscate inframezzate da radure, nelle quali si reca a pascolare e dove è possibile udirne il richiamo d’allarme, simile all’abbaio di un cane.
cinghialeIl cinghiale (Sus scrofa) progenitore del maiale domestico, è un animale gregario, frequenta i boschi da cui trae il proprio nutrimento sotto forma di ghiande, faggiole e castagne, non disdegnando micromammiferi e invertebrati che cattura nel terreno rivoltandolo con il robusto grugno.

Pressoché scomparso in buona parte dell’Europa industrializzata, il lupo (Canis lupus italicus) si è conservato in alcune “isole”, da cui hanno avuto origine le attuali popolazioni presenti; frequenta le zone boscate e gli ampi crinali brulli alla ricerca delle sue prede di elezione quali il cinghiale, il daino e il capriolo. Ora presente lungo l’arco dell’Appennino ed in alcune zone delle Alpi Marittime, deriva dallo storico nucleo presente in Abruzzo che negli ultimi tre decenni si è fortemente espanso in virtù del processo di rinaturalizzazione di molte zone montane e dell’incremento delle popolazioni di ungulati selvatici.
biancone al nidoTra gli uccelli presenti nel territorio di competenza , quali il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus), il rampichino (Certhia brachydactyla), il torcicollo (Jynx torquilla) o il codirossone (Monticola saxatilis), meritano un discorso a parte i rapaci, poiché sono presenti con numerose specie nidificanti, sia di rapaci notturni che diurni, segno indiscutibile di ambiente ad alta naturalità.

sparviereIl biancone (Circäetus gallicus) è l’attrazione principale dell’area protetta, simbolo del Parco stesso; rapace migratore,giunge da noi a marzo proveniente dall’Africa tropicale, e si impone come l’uccello da preda più imponente della zona, con i suoi centonovanta centimetri di apertura alare.
E’ riconoscibile per il suo volo elegante e spesso lo si può osservare immobile su qualche crinale mentre perlustra la zona, con una tecnica di volo detta suggestivamente “spirito santo”, sfruttando le correnti d’aria provenienti dal mare.
Inquilini fissi del parco sono inoltre la Poiana (Buteo buteo), il gheppio (Falco tinnunculus), lo sparviere (Accipiter nisus), l’astore (Accipiter gentilis) e il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) caratterizzato da una dieta particolarissima; si nutre prevalentemente di insetti (api, calabroni e vespe) che trova rovistando all’interno di vecchi alberi e sul terreno. La presenza del gufo reale (Bubo bubo) è molto dubbia in quanto non sussistono dati certi, ma i rapaci notturni del Parco annoverano l’allocco (Stryx aluco), e il gufo comune (Tyto alba) amante dei vecchi ruderi.

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